29 gen 2015

Incontri ravvicinati via chat #5



Niccolò: Ciao!
Niccolò: c 6?

Sofia: Ciao! Tutto bene?

Niccolò: Sì, non ci lamentiamo
Niccolò: tu come stai?

Sofia: Insomma
Sofia: con Giorgio va sempre peggio

Niccolò: mi dispiace

Sofia: penso che abbia un'altra ragazza

Niccolò: e come fai a saperlo?

Sofia: non lo so, è solo un'impressione...

Niccolò: be' avrai qualche sentore...

Sofia:
Sofia: E' troppo assente, non c'è mai...

Niccolò: magari sarà solo impegnato col lavoro

Sofia: Senti, ma a un uomo ogni tanto non gli viene la voglia di stare un po' con la sua ragazza?
Sofia: conviviamo da un po' ormai, non riesco proprio ad immaginare la mia vita con lui oltre questo punto
Sofia: oltre questo non si può

Niccolò: e cosa farai?

Sofia: Cosa vuoi che faccia? gli parlerò, ma comunque...

Niccolò: mi dispiace che stai male

Sofia: Avevi ragione tu, il problema è dentro di me
Sofia: il problema sono io che ho accettato di subire tutto questo dall'inizio
Sofia: e adesso anche se non tutti i torti sono dalla mia parte posso solo subirne le consegnenze
Sofia: scusa
Sofia: conseguenze

Niccolò: sì avevo capito

Sofia: senti, tu che mi racconti?

Niccolò: che ho bisogno di viaggiare un po'...
Niccolò: sto pensando di fare l'Erasmus

Sofia: e dove andrai?

Niccolò: è presto per dirlo
Niccolò: ma mi piacerebbe da qualche parte nell'Europa dell'Est
Niccolò: tipo Praga, Budapest, Sofia...

Sofia: Sofia... allora vieni da me? :D

Niccolò: be' non mi dispiacerebbe :)

Sofia: ci sei mai stato?

Niccolò: no, ma mi sto appassionando alla storia di questi luoghi e vorrei tanto starci per un po'
Niccolò: sai, respirare un po' quell'atmosfera, così per vedere qualcosa di diverso

Sofia: non sono mai stata in certi posti, sono così lontani...

Niccolò: così lontani? Ma parli tu che vivi negli States? :D

Sofia: hai ragione ^^
Sofia: che scema!

Niccolò: vedi, questa è la prova di quello che penso
Niccolò: Che tanti anni di Muro di Berlino ci hanno dato l'illusione della lontananza di certi popoli
Niccolò: Quando dico ai miei amici, per esempio, che vorrei andare in Repubblica Ceca,
Niccolò: loro mi fanno
Niccolò: ehhhhh ma perché devi andare in questi posti lontani
Niccolò: perché non vai in Spagna per esempio?
Niccolò: e io gli rispondo
Niccolò: Guarda che non sto andando mica in Russia!

Sofia: sì, in effetti non ci avevo mai pensato
Sofia: hai ragione, le nostre generazioni il Muro di Berlino ce l'hanno ancora in testa
Sofia: per noi erano luoghi sperduti
Sofia: quasi inaccessibili
Sofia: conosco qualcuno che è stato a Budapest prima che crollasse il muro
Sofia: mi ha raccontato che lui e i suoi amici partivano carichi di oggetti da regalare alle ragazze "socievoli"

Niccolò: eh immagino...
Niccolò: si raccontano tante di queste storie

Sofia: be' quelle ragazze non avevano nulla e quando vedevano gli italiani erano disposte a fare follie...
Sofia: avrebbero fatto carte false per un paio di collant italiani
Sofia: sentivo queste storie da adolescente
Sofia: capirai che non mi ero fatta un'opinione molto positiva di certi posti
Sofia: immagino che ora la situazione sia diversa

Niccolò: sì così pare
Niccolò: alcuni amici hanno visitato qualche città dell'Europa dell'est
Niccolò: sono rimasti incantati
Niccolò: anche dalle ragazze immagino :D

Sofia: :)
Sofia: Senti, ho letto il tuo ultimo post

Niccolò:

Sofia: Quella donna sono io, vero?

Niccolò:

Sofia: lo hai fatto davvero quel sogno?

Niccolò: sì, è stato un po' strano
Niccolò: insomma, io e te non ci siamo mai incontrati ma ti ho sognata lo stesso
Niccolò: non so perché

Sofia: Lo pensi davvero quello che hai scritto?

Niccolò:

Sofia: e i miei occhi? sono davvero così?

Niccolò: sì, sono un po' asimmetrici

Sofia: sono brutti? non ci posso fare niente purtroppo...

Niccolò: no, anzi a me piacciono moltissimo
Niccolò: sono magnetici

Sofia: purtroppo me li ritrovo così

Niccolò: perché purtroppo? a me piacciono molto
Niccolò: davvero
Niccolò: hanno un "non so" che che mi attrae
Niccolò: qualcosa di ipnotico

Sofia: ma sai perché sono così?

Niccolò: no, perché?

Sofia: da bambina, giocando in cortile, un ragazzino mi ha tirato una pallonata fortissima direttamente nell'occhio e me l'ha quasi sfracellato

Niccolò: povera

Sofia: e da allora l'occhio destro se ne va un po' per i fatti suoi

Niccolò: hai uno sguardo enigmatico
Niccolò: è come quello di David Bowie
Niccolò: Guarda!











Sofia: Lo adoro!
Sofia: l'ho sempre amato fin da ragazzina
Sofia: chissà, ora che ci penso, forse mi piace anche perché in qualche modo mi somiglia, non trovi? :)

Niccolò: :)

Sofia: Grazie per aver raccontato il tuo sogno
Sofia: è stato emozionante potermi vedere ancora bella
Sofia: anche se un po' avanti con l'età

Niccolò: visto eh? Scommetto che nessuno ha mai sognato di stare con te nel bel mezzo dell'età senile
Niccolò: sono certo che sarai passata per i sogni di qualcuno
Niccolò: ma non da anziana signora
Niccolò: pensa che cosa devo avere per la testa hahahah

Sofia: eh già che culo sognarmi da anziana! :D
Sofia: però lo sento che sarò un bella donna
Sofia: ce la metterò tutta per esserlo 
Sofia: quindi ci fidanzeremo io e te un giorno? ^^

Niccolò: eh chi lo sa, le vie del Signore sono infinite :P
Niccolò: magari finiamo bene la nostra vita XD

Sofia: ah tu ci vai di lusso!

Niccolò: ma io sono più giovane di te... tu ci vai pure meglio! :D

Sofia: eh ma vuoi mettere il mio fascino contro il tuo? 

Niccolò: dici tu, meglio averti in tarda età che non averti affatto
Niccolò: sta bene! ;)

Sofia: :)

Niccolò: nel frattempo tu te ne stai a New York e io continuo a fare il cazzaro universitario
Niccolò: ma magari ci incontriamo un giorno
Niccolò: così, tanto per...

Sofia: sarà divertente :)
Sofia: secondo me prima o poi accadrà
Sofia: magari quando tornerò in Italia mi faccio viva

Niccolò: ok, ci conto!

Sofia: ciao bel Prince!

Niccolà: ciao bella streghetta :)

25 gen 2015

Commenti: Sogno di una notte di Terza Età




Commento 1: pecoranera
Notte agitata, Prince?
Risposta 1: Prince Johnny
No, agitata proprio no... sentivo il bisogno di scriverne però
Risposta 2: pecoranera
Come ti senti per questo sogno?
Risposta 3: Prince Johnny
Strano... non è che nella vita reale mi piaccia fare la corte alle donne anziane, sai ho una certa età ;)
Risposta 4: pecoranera
Ma certo, però una descrizione così appassionata non l'ho mai letta in nessuno dei tuoi post
Risposta 5: Prince Johnny
Sì, ero emotivamente coinvolto, non avrei creduto di fare un sogno simile
Risposta 6: pecoranera
Ma la conosci questa donna?
Risposta 7: Prince Johnny
Diciamo di sì, ma oggi è giovane... comunque nel sogno ero anziano anch'io, forse per questo non facevo schizzinoso. Scherzi a parte mi ha coinvolto molto emotivamente e la cosa, non so, è un po' strana. Non mi agita, mai da' da pensare...
Risposta 8: pecoranera
Sì, ho notato :)

Commento 2: malamela
Faccio tanta fatica per andare dall'estetista, vestirmi di tutto punto, andare in palestra, usare creme, mantenermi giovane e poi leggo certi post dove trapela una passione incredibile per una donna anziana. Bello però! Vorrei tanto che un uomo potesse descrivermi così seducente come tu hai fatto per questa donna. Non so se sia un sogno oppure esista veramente, ma io sarei veramente lusingata nel leggere certe cose sul mio conto
Risposta 1: Prince Johnny
Non avrei mai pensato di fare un sogno simile. L'ho raccontato qui perché era insolito e, non so, forse avevo bisogno di liberarlo, di non tenerlo tutto per me.
Risposta 2: malamela
Ho letto spesso i tuoi post sulle avventure che hai vissuto. Mi piacciono non per l'esito, ma perché sei dolce, disilluso, pieno di energia e scanzonato al tempo stesso. Questa invece è la prima volta che emerge questo tuo lato sognante. In ogni caso, tu storie normali no eh? :P
Rispsota 3: Prince Johnny
Non c'è niente da fare, non fanno per me :D

Commento 3: Sandokan
Magari è una proiezione, la voglia che hai di sentimenti a lunga durata, voglio dire che per te l'importante è come finisce la storia :)
Risposta 1: Prince Johnny
Certamente mi piacciono le cose durevoli e le certezze
Risposta 2: Sandokan
Le certezze che si possono avere nella vita sono pochissime, anzi spesso quello che noi consideriamo certo è solo un equilibrio rimasto tale per caso
Risposta 3: Prince Johnny
D'accordo, adesso cerca di convincere anche la mia parte emotiva però :)
Risposta 4: Sandokan
Certo, non voglio darti consigli paternalistici, ma credo che tu abbia tanta strada davanti a te e che l'esperienza potrebbe anche convincere il tuo cuore e renderlo diverso. Comunque complimenti per la descrizione di questa storia, al di là di tutto evidenzi il fascino di questa donna ed io resto sempre sensibile a certe tematiche ;)
Risposta 5: Prince Johnny
Allora ci vediamo al prossimo sogno :P
Risposta 6: Sandokan
Ok, ma non ci mettere troppo! :)

Commento 4: Res Extensa
Ne ricavo una propensione verso l'eterno, una volontà di eternizzare i tuoi desideri, la tua personalità, che tutto quello che tu faccia sia coinvolgente e intrigante, oggi come domani. Non importa quanto a lungo tu debba attendere, come ha giustamente rimarcato il nostro Sandokan con parole estremamente semplici, proietti la tua smania di sicurezza verso il fascino di un elemento passato (o presente?) che poi ritorna nello stadio finale della sua esistenza ossia in età senilità. La minuzia di particolari in certi dettagli riportati, confermano la tua affezione verso il percorso personale dimostrando anche autocritica per le cose che fai e quindi mi pare di scorgere nelle tue azioni una grande consapevolezza, nonostante questa tua contraddizione nel volerti affidare a delle certezze che, ragazzo mio, non so se otterrai mai.
Mi ha colpito lo sguardo sbilenco e ipnotico di questa donna: nell'apprezzamento che fai dei tuoi difetti emerge una volontà di ricerca non molto definita a causa di un dualismo (di cui ignoro la natura) che ti porti dentro: un'indecisione permanente e rimuginante alla quale non devi soccombere, ma dominare tramite le scelte. Certo, il mistero di un bivio resta sempre, ma peggio sarebbe non scegliere nella vita. Hai delle scelte da fare, stando al mio modo di vedere.
Perdona la lunghezza, ma questa storia ha intrigato molto anche me!
Risposta 1: Prince Johnny
Non so se ho capito bene questo commento, ma non ho mai pensato di avere un dualismo dentro di me e che gli occhi della donna potessero simboleggiarlo. Forse devo cercarlo e comprenderlo, ma non riesco ad afferrare bene queste parole.
Risposta 2: Il Marchese
'A Prince, lascia perde, quello non se capisce manco lui! Professore, sei sempre er mejo! :D
Risposta 3: Res Extensa
Vedi Prince, anche Il Marchese ha una personalità molteplice, tuttavia lui ama mostrare solo una maschera, attraverso il blog, e si presenta quale uomo divertente, pieno di spirito, capace di sdrammatizzare ogni cosa. Chissà com'è il Marchese nella vita reale? Noi questo non possiamo sapere. Sappiamo solo che ha trovato una sua forma di espressione attraverso questo personaggio. E va bene così perché ci fa tanto ridere :)
Risposta 4: Il Marchese
'A Proffe, nun ce provà a pisicanalizzamme!
Risposta 5: Prince Johnny
Penso che psicanalizzare il Marchese sia un'impresa impossibile! Comunque Prof. non so bene quale sia questo dualismo, ma se c'è sicuramente verrà allo scoperto prima o poi e allora potrò affrontarlo.
Risposta 6: Res Extensa
Il dualismo non devi affrontarlo, ma accettarlo. E' una questione di consapevolezza.
Risposta 7: Il Marchese
'A Resse, te capisci solo te. Nun ce provà a fatti li cazzi mia sinnò te meno! :)
Risposta 8: Res Extensa
Vorrà dire che mi rivolgerò al tuo lato oscuro, prima o poi verrà fuori
Risposta 9: Il Marchese
E chi t'o dice che er lato scuro mio nun è questo der Marchese, intendo che er lato scuro è pure er lato der Marchese originale?
Risposta 10: Res Extensa
Io so tutto, sono il Prof!
Risposta 11: Il Marchese
'Tacci tua! :D

Commento 5: Il Marchese
'nzomma co' tutte 'e psichellette che c'hai al'università, te ritrovo vecchio con n'artra vecchia facce l'amore. Te sei strano fijo mio. Però vedo che tante donne qua t'apprezzano p'a robba che scrivi, allora forse me dovesse mette pure io a scrive 'e cose romantiche, sai, pe acchiappà un po' de fregna. Certo se poi rimedio 'na vecchia, tu 'o sai, l'amichi mia so l'amichi mia, te faccio 'n fischio e t'a cedo volentieri, come se dice, basta tenè arta la bandiera! :P
Risposta 1: Prince Johnny
Hahahahahaha non smettere di essere Marchese che ti gonfio!
Risposta 2: Il Marchese
Grazie p'a stima ;)

Commento 6: Ransie
Pensare di poter invecchiare e restare bellissima e attraente, forse è veramente il sogno di una vita. Non dico attraente per tutti, ma almeno per una persona molto speciale. Uno dei desideri dell'uomo, fin dalla notte dei tempi, è l'immortalità. So che non potrò esserlo, però sarebbe bellissimo poter esprimere la mia femminilità fino alla fine dei miei giorni. Grazie per le emozioni, cercherò di essere bella per me stessa e per gli altri.
Risposta 1: Prince Johnny
Prego! :)

Commento 7: SemplicementeIo
Stupendo, mi sono veramente emozionata per questo post. Ransie ha ragione... basterebbe sentirsi attraenti per annientare l'ansia dovuta all'età che avanza. Hai dato una speranza a tutte noi!
Risposta 1: Prince Johnny
Solo io vi capisco :D
Risposta 2: SemplicementeIo
Adesso non ti allargare! :D

Commento 8: skianto
Be' ti accontenti di poco
Risposta 1: Prince Johnny
Non mi accontento, lo desidero!
Risposta 2: skianto
Contento tu...

Commento 9: Kimika
Oddio io non ci ho mai pensato a certe cose, come sarò da vecchia. O meglio, ho sempre pensato di fare la nonnina, sai i cappelli grigi raccolti, il fazzoletto in testa, la sedia a dondolo, l'uncinetto e i gomitoli di lana col gatto a rompere le scatole!
Risposta 1: Prince Johnny
Oddio non è che l'essere attraenti escluda uncinetto, gatto o sedia a dondolo XD
Risposta 2: Kimika
Eh ma vuoi mettere che ai miei appuntamenti galanti mi presento col kit punto croce? :)
Risposta 3: Prince Johnny
Se hai bisogno di ricucire o ricamare qualcosa col tuo uomo potrebbe funzionare, sai? :D
Risposta 4: Kimika
Mmm l'uncinetto come pratica sadomaso. Geniale! :) :) :)
Risposta 5: Prince Johnny
Poi sono io quello che cade nello scabroso, eh?
Risposta 6: SemplicementeIo
Kimika, questa volta Prince ha ragione! :D
Risposta 7: Kimika
Chi sta con lo zoppo impara a zoppicare
Risposta 8: Prince Johnny
Adesso sarei anche zoppo? Come disse il saggio: "Ma perché in questo mare di merda sono l'unico stronzo che galleggia?" XD
Risposta 9: Kimika
Visto, è tornato!
Rispsota 10: SemplicementeIo
Ho visto, ho visto :S

Commento 10: Dolly
Wow, mi rimangio tutte le accuse sul maschilismo! XD
Sotto sotto c'è del tenero in quel cuore di pietra! :P
Risposta 1: Prince Johnny
Una pietra di spugna :D

22 gen 2015

Sogno di una notte di Terza Età


Ti vidi avanzare verso me, al passo delle tue caviglie snelle che sbocciavano da un abito scuro e, profumose, ondeggiavano squarciando delicatamente l'aria del primissimo mattino. Incedevano con classe ed eleganza sebbene un po' infeltrite dagli anni che un tempo ne aveva osannato l'agilità. Eppure facevano la loro porca figura, per la miseria!
Ti vidi avanzare con le braccia sottili ornate da finissimi braccialetti d'argento che delicatamente tintinnavano e ammiccavano al silenzio, come il suono dei pianeti. Le spalle, levigate da un tempo che anni addietro le aveva scolpite armoniose e vigorose, tenevano il ritmo dei tuoi passi sincronizzate al movimento dei seni rappresi da un reggipetto d'abito velato. I tuoi arti, soavemente, protendevano verso me. Il momento agognato era ormai giunto e gli anni trascorsi stavano per estinguersi proprio in quell'istante. Le vene colorate d'azzurro pastello sul dorso delle mani sembravano potessero esplodere in gioiosi fiotti di sangue da un momento all'altro. Il tuo volto, un po' bistrattato dalla vita, sfoggiava lineamenti scavati e induriti, ma tutt'altro che sgradevoli. Erano come uno scrigno, sembravano celare il mistero del fascino di donna allo stato puro, quello che più di ogni altra cosa mi faceva impazzire di te. Gli occhi radiosi e chiari restavano intatti, nitidi e cristallini; solo le rughe che contornavano le palpebre, sedimentate sul viso, parlavano del tempo speso a scrutare il mondo con la sagacia propria di chi, ancora possiede, il gusto della scoperta. I tuoi capelli argentei e curati volteggiavano intorno alle tue labbra rosso rubino, ancora sensuali e vivide: sebbene vagamente rattrappite dal tempo, avrebbero saputo ancora scaldare il cuore dell'uomo che avevi sognato da una vita e che, da qualche parte nel mondo, era rimasto ad attenderti sulla soglia della propria esistenza. Quell'uomo che stava sul ciglio dell'eternità ero io.

Malgrado tutti quegli anni cicatrizzati sui nostri corpi fu come la prima volta. Anzi, a pensarci bene, era davvero la prima volta che ci incontravamo, sebbene tutto sembrasse così strano e fuori dal tempo. Per anni, anni ed anni avevo ammirato le tue foto, elogiando l'armonioso tuo essere in tutti i luoghi e le stagioni: in città, mentre indossavi trench beige stringevi un l'ombrello rosso per ripararti dalla pioggia tardo settembrina; in autunno, distesa sul prato con le foglie ad incorniciare alla tua bellezza, quella che esibivi con consapevole semplicità, perché sì, tu sapevi di essere bella e di non sfigurare davanti a nessun'altra e il segreto del tuo fascino risiedeva nel garbo del non eccesso; poi sulla neve con gli occhialoni che tu chiamavi amichevolmente Fancy, che erano sì grandi ma non offuscavano il sorriso un po' disilluso, nonostante tutto sempre tenero; infine al mare, nei tuoi bikini blu, gialli, sempre a tinta unica. Così ti piacevano. E io ti chiedevo perché e tu rispondevi: - Così. - e me stava bene. A me stava sempre bene tutto quello che facevi.

- Sei davvero tu? - dissi scrutandoti minuziosamente
- Sì, scemo! Chi se no?
- Sei un incanto
- Sono passati un po' di anni...
- E' vero, ma non mi importa. Avvicinati, per favore.

Illustrazione di Rita Preziosi


Sì, il tempo c'era un po' sfuggito di mano, ma malgrado tutto restavi un sogno. Il mio. Adesso questo vecchio brontolone inaridito dagli anni si sentiva rinascere e il suo essere sprucido non ti avrebbe molestata. Quella voce, quelle premure, quegli anni di gioie e dolori passati ad essere comunque parte della propria vita, avevano commutato le sue delusioni in un desiderio implacabile di dolcezza, come  un riflesso di luce che illumina un oggetto avvolto nella penombra. Rappresentavi una perfetta metà distinta, dotata di tatto, ironia e portamento.
Io, ormai vecchio, avevo tuttavia immaginato per anni, anche nei covi di altre donne, quello sguardo vagamente sbilenco che a me faceva impazzire per qualche strano motivo, quella lievissima asimmetria negli occhi che ti rendeva ipnotica. Avevi tutte quelle piccole imperfezioni atte a catturare l'attenzione e adesso erano lì, un po' acuite, ma sempre armoniose e ben disposte, proprio davanti a me.
- Una donna fascinosa - ti dissi un giorno - è colei la quale riesce a rendere intriganti i propri difetti -. Mi fissavi in quel modo che non avrei mai immaginato. Sapevamo di doverci qualcosa, ma avremmo recuperato tutto. A nulla valeva il tempo. Si era fermato dopo più di trent'anni. Ci eravamo ritrovati, ma era come se non ci fossimo mai lasciati.
Perdendoci nei nostri sguardi, non avevamo occhi per nient'altro. Ci siamo sciolti in un bacio. E poi un altro. E un altro. E un altro ancora. Fu come non aver baciato mai nessun altra. Tremavo di gioia, qualcosa nelle viscere mi scuoteva e all'improvviso avvertivo il risveglio di quel lato adolescente sopito dalle ere glaciali. Nel ricambiarci tenerezze d'ogni sorta, non ricordo come, ci siamo ritrovati in una stanza, felici di esplorare, per la prima volta, i nostri corpi, come se della nostra senilità non vi fosse traccia. Ero dentro te. Ero te in un riflesso d'eternità.

E poi mi sono svegliato!

18 gen 2015

Commenti: Cose che capitano... A me!



Commento 1: SemplicementeIo
Dai povera! Però non credere che certe cose capitino soltanto a te, anzi. Adesso te ne racconto una.
C'era un ragazzo che ho conosciuto su Mirc con cui andavo veramente, ma veramente davvero d'accordo. Ci davamo al libero cazzeggio via web che era un piacere e piano piano siamo anche arrivati a farci delle confidenze serie. La consideravo una vera e propria amicizia virtuale. Un giorno però ha deciso di andare in America e per alcuni anni ne ho perso praticamente le tracce, fino a quando qualche tempo fa si è rifatto vivo. E' tornato in Italia carico di meraviglie: ripristinato il contatto comunicativo con la sottoscritta, ha cominciato a riempirmi la testa di un trilione di racconti di cose viste/fatte in America, come se fossero le cose più straordinarie della galassia.
Mi parlava di grandi rivelazioni, cose incredibili che aveva compreso di se stesso: diceva di avere finalmente la mente aperta, di essere un uomo dominante, di aver scoperto di avere un'indole, un carisma, attraverso cui era in grado di trascinare chiunque (anche a letto per intenderci), di aver compreso (udite udite) che i gay sono malati perchè studi americani lo dimostrano, ma di mostrarsi comunque magnanimo al loro cospetto. Sai, bisogna essere amico della gente in difficoltà, anche quando non vuole farsi curare. In qualche modo pensava di aver scoperto di essere superiore a tutto e magari di invogliarmi a raggiungerlo per mostrarmi come era diventato e che magnifica persona fosse. Io non lo reggevo più, ma lo lasciavo dire perché restavo legata ai sentimenti di quell'amicizia, anche se ora sembrava davvero a che avessi a che fare con un rincoglionito! Non riesco veramente a capire cosa gli si fosse inceppato in quella testa, ma di certo prima non era così, non si credeva certo un superuomo! La questione si è risolta quando ha trovato una che se l'è preso: da allora, la sua grande mente aperta, l'ha portato a non farsi sentire più. Chissà forse la sua ragazza è gelosa di me e quindi lui non può avere un'amica donna. Ah be' se le cose stanno così, tanto vale averselo tolto dalle scatole ;)
Risposta 1: Kimika
Eccone un altro! Madonna mia, se lo prendesse tutto se le cose stanno così! Poi questa cultura machista non la sopporto proprio, bleah!
Risposta 2: Ransie
Quest'America ci fa un brutto effetto :P
Risposta 3: Kimika
Hahahah
Risposta 4: SemplicementeIo
Ransie, tu non ti sei rincoglionita mica, sei solo la quintessenza dell'indecisione ;)
Risposta 5: Ransie
Già...

Commento 2: Dolly
Io una volta ne ho conosciuto uno folle, ma folle, folle, folle davvero... andai a conoscerlo nel suo paesino sperduto perchè lui era bugiardo e depresso e non voleva saperne di salire sui treni (e già questo ti fa capire). Era un tipo davvero strano che col tempo mi faceva addirittura contattare da altri ragazzi per sapere se riuscivano a conquistarmi. Lui li incaricava di farmi delle avance solo per conoscere la mia reazione. Non ho mai capito il perché, ma forse mi aveva presa per una cavia.
Risposta 1: Kimika
Che tizio assurdo! E poi come hai fatto a capire il suo gioco?
Risposta 2: Prince Johnny
Stai a vedere che Dolly ci ha provato con uno degli "inviati speciali" :P
Risposta 3: Dolly
Eh be', Prince, non hai detto una fesseria! Del resto mica me ne potevo stare così, senza far niente, no? :D
Risposta 4: Kimika
Dai racconta!
Risposta 5: Dolly
Niente, un giorno si presenta questo baldo giovanotto convinto che io non ci stessi (presumibilmente gli avevano detto che ne avevo rifiutati non so quanti). Invece lui mi piaceva per davvero e quindi gli ho fatto capire che qualcosa si poteva quagliare. Lui, compreso l'andazzo, mi si è sfilato confessandomi che quel matto del suo amico mi voleva controllare. Si è scusato e se n'è andato, porca paletta!
Risposta 6: Kimika
Hahahaha

Commento 3: Prince Johnny
Be' persone strane ce ne sono tante, anche tra le ragazze! Una volta ne ho incontrata una virtualmente che aveva qualche serio problema con la realtà, una bugiarda tale che al suo cospetto Pinocchio sembrava la Bocca della Verità. Mi ha mostrato delle foto e sembrava carina, ma a parte raccontarmi le sue storie e sentirsi costantemente al centro dell'attenzione, niente. Così per vendetta, un giorno le ho inviato uno STUPIDARIO delle sue scuse di cui sotto vi sono alcuni estratti:

Vado da mia zia = Esco con le amiche
Sono ancora a lavoro = Sto guardando un film
Ho il raffreddore = Mi sto facendo i capelli

E il resto lo potete immaginare :D
Risposta 1: Kimika
Ok, mi arrendo! XD
Risposta 2: Ransie
Dai, non ti preoccupare, vedrai che avrai altre tante occasioni per essere come loro!
Risposta 3: Prince Johnny
Spiritosa!
Risposta 4: Ransie
Johnny però sei proprio sfigato: così mi diventerai misogino
Risposta 5: Prince Johnny
Resisto alla tentazione tutto sommato :P
Risposta 6: Ransie
Sì lo so, certe volte noi donne siamo un po' ambigue
Risposta 7: Prince Johnny
Ecco, meno male che ci sei tu che mi capisci
Risposta 8: Kimika
No, continuate eh. Io vi leggo ^^


Commento 4: Il Marchese
Bella robba qua. Manco l'omonimo mio, er Marchese de Sade, c'aveva tutta st'inventiva
Risposta 1: Kimika
Come mai siamo d'accordo questa volta? ^^
Risposta 2: Il Marchese
Pe 'na volra volevo fa er saggio
Risposta 3: Kimika
Forse dovresti farlo più spesso :D
Risposta 4: Il Marchese
'a regazzì, mo' te stai allargando :D
Risposta 5: Kimika
Marchesino bello, vogliamo una storia tua!
Risposta 6: Sandokan
Sì Marchese, tu parli e parli e alla fine qualcosa ce la vuoi raccontare?
Risposta 7: SemplicementeIo
E' partita la petizione: fattelo raccontare dal Marchese :)
Risposta 8: Il Marchese
Anvedi quanta gente 'mpicciona ce sta. Mortacci vostra! E va be', mo' v'a racconto :)
'Na vorta una de quelle co cui so uscito, se presenta 'ncinta a casa mia pe' regolà li conti 
come se sulla panza c'avesse scritto che er peccato era mio. Voleva li sordi pe mantenere er pupo, diceva che ero er padre. Io me ricordo che se semo incontrati da quarche parte, su quarche brogge che mo' manco me sto a ricorda', che se semo scambiati prima la mail e poi er numero de telefono e un giorno semo usciti 'nsieme. Alla fine della serata stevo così 'mbriaco che manco mi s'arzava.
Alora je dico che io ce sarei pure stato a famme n'avventuralla, ma che non potevo fa gnente pecché co tutta 'a bona volontà, nun me s'arzava. Gli ho fatto vedè pure li messaggi che m'ha mannato a sta stronza:

LEI: Ieri mi hai deluso, volevo un panzer corazzato e mi so trovato una smart senza motore
IO: Perdoname, jeri l'unica cosa che so riuscito a arzà è er gomito!

A sto punto, capito che aveva fatto 'na figura de mmerda cor sottoscritto, me dice: "'Tacci tua, ce stavi a cascà!", ma quanno gli ho chiesto der padre vero der pupo se n'è annata senza dimme 'gnente. Valle a capì ste donne :D
Risposta 9: Kimika
Mitico!
Risposta 10: Sandokan
Grande Marchese, così si fa!
Risposta 11: Il Marchese
E 'mmagginati se così fan tutte!
Risposta 12: SemplicementeIo
Vedo che oggi sei in vena di citazioni colte, che è successo, Marchese?
Risposta 13: Il Marchese
Ecchè, mo' to vengo a ddì a te? :P

Commento 5: pecoranera
Ai tempi miei non si potevano fare queste cose, uffa! 
Risposta 1: Kimika
Ci sono aspetti positivi e negativi in questo
Risposta 2: pecoranera
Già, c'hai ragione: che ne sai tu di un campo di grano?
Riposta 3: Kimika
Hahahahaha
Risposta 4: Ransie
Certo che quest'omino di cui hai parlato Kimika è proprio strano... non ho molta esperienza in queste cose, sai. E forse è un bene, la mia vita reale è già abbastanza incasinata così com'è... ci solo mancano le pippe virtuali
Risposta 5: Kimika
Forse un giorno arriveranno anche quelle, sai la vita è piena di sorprese :P
Risposta 6: Ransie
Dai, non ti ci mettere pure tu adesso! :D 


14 gen 2015

Kimika. Cose che capitano... a me!



Vi è mai capitato di incontrare qualcuno conosciuto in chat? Una volta, per esempio, ho conosciuto un ragazzo su una di quelle chat tematiche, tanto in voga ultimamente. Pensate, si era descritto così: 


alto - biondo - occhi verdi 

Un sogno! Anzi no: - La mia bellezza non mi permette di trovare una ragazza seria - così mi aveva detto. Non so cosa ci aveva visto in me, sta di fatto che ha insistito così tanto che un giorno abbiamo deciso di incontrarci. Ero stata chiarissima con lui: niente bacetti, niente abbraccioni stile Orso Yoghi, niente fichi fichi, semplicemente una chiacchierata niente di più. Non mi piace l'idea di fare qualcosa con i ragazzi conosciuti via chat, non che abbia pregiudizi, ma si sentono tante storie strane in giro. 
Ci siamo incontrarti in un paese vicino, a metà strada, dato che lui non viveva poi troppo lontano. Non mi piace dare giudizi sull'aspetto fisico, ma dopo che uno si è descritto in un certo modo non si può presentare un'altra persona! Era terribile. Appena l'ho visto ho pensato: - Non è che c'è una controfigura?
Vabbè sorvoliamo sull'aspetto fisico: - Magari è simpatico - pensavo. Ma che ve lo dico a fare, era di una noia mortale. - Ok, magari sarà sensibile e intelligente... - macché, a forza di "magari" stavo per pensare: - Magari è la volta buona che torno a casa!
Avessi dato retta alla mia parte malvagia. E invece no, io testona dovevo bere l'amaro calice fine all'ultima goccia! 
Camminando camminando mi fa:
- Ascolta, ti andrebbe di venire a casa mia?
- Io? ma sei matto?
- Perché scusa?
- Ci siamo appena conosciuti e tu vuoi portarmi già a casa tua? Lo sai come la penso, credevo di essere stata chiara su questo...
- Ma io non intendo fare niente di male.
- E come faccio a saperlo?
- Vorrei solo presentarti mia madre
- Ah ecco...
Insomma non c'era verso di fargli cambiare idea, si era messo in testa che doveva portarmi a casa sua e presentarmi sua madre (!!!). A un certo punto ha cominciato ad ammettere addirittura che voleva sposarmi, me l'ha confessato apertamente (!!! e ancora !!!).
- Cazzo, Kimika, fatti venire un'idea - pensai. Alla fine la lampadina mi si è accesa! Mentre lui parlava del cane di sua cugina, del fringuello del padre dello zio di un amico suo, ho mandato un SMS alla mia amica, Alessia:

Kiamami e fingi di avere un grosso problema. Urgentissimo, c'è uno ke non mi si skioda!!! Tvb, Kim

Così me la sono cavata! Fingendo che Alessia fosse caduta dal motorino dovevo raggiungerla e andare con lei a spiegare tutto l'accaduto ai genitori.
- Oh, mi dispiace - mi fa lui, - spero che la tua amica non si è fatta troppo male.
- Naaa tranquillo, ha solo graffiato il motorino e i suoi genitori vorranno sapere come. Siccome si fidano di me...
- Lo sapevo che eri una brava ragazza, allora vai, tanto noi ci vediamo presto.

Certo, come no!

E via, me ne sono andata di corsa fino a raggiungere la fermata del pullman più vicina. Questa follia mi è costato il cambio della SIM e del mio nick name in chat. Perché la gente sta così fuori di melone?

11 gen 2015

Incontri ravvicinati via chat #4



Sofia: Ciao Niccolò

Niccolò: ciao Sofi!
Niccolò: tutto bene?

Sofia: più o meno
Sofia: hai visto che bello il post di Sandokan?

Niccolò:
Niccolò: minchia che esperienza
Niccolò: veramente ammirevole
Niccolò: adesso sono ancora più contento di aver scritto quel post sugli Isis
Niccolò: se da una cosa così nascono certi post io e Sando possiamo fare cose incredibili!

Sofia: Senti, non prendertene il merito ora!
Sofia: anche se hai fatto da Muso Ispiratore
Sofia: :)

Niccolò: XD

Sofia: cmq mi ha messo una positività addosso!

Niccolò: ah, finalmente!
Niccolò: come mai lo senti particolarmente?

Sofia: non lo so, è come se mi avesse dato una speranza
Sofia: sento di avere una possibilità

Niccolò: che vuoi dire?

Sofia: forse è arrivato il momento di fare qualcosa per me stessa


Niccolò: bene!
Niccolò: allora ti sei decisa?

Sofia: Macché!
Sofia: piano... dammi tempo

Niccolò: ancora?
Niccolò: ma quanto tempo ti serve?

Sofia: tutto il tempo che mi serve
Sofia: senti, voglio essere positiva oggi
Sofia: mi daresti della musica divertente da ascoltare?

Niccolò: ma certo!
Niccolò: vuoi una cosa nuova o una retrò?

Sofia: quello che ti pare

Niccolò: allora qui ci vuole Zio Frank che ci fa sempre ridere tanto!

Sofia: Chi è Zio Frank?

Niccolò: Frank Zappa

Sofia: mi hanno detto che è un bravo chitarrista

Niccolò: un mostro!
Niccolò: ma a me piace molto per la sua ironia 
Niccolò: qui era ai tempi della sua prima band, The Mothers of Invention
Niccolò: ovviamente tu che parli inglese potrai apprezzarne il testo


Niccolò: a me l'ha tradotto un amico
Niccolò: sai che con l'inglese sono impedito

Sofia: sì, me l'hai detto
Sofia: sentiamo
Sofia: carina!
Sofia: hahahahahahahah
Sofia: I'm somewhat wiser now and one whole year older
Sofia: hahahahahaha ma che simpaticone
Sofia: You made my day, Johnny :*

Niccolò: sì, certo, ti capisco
Niccolò: grazie per il bacio cmq

Sofia: mi hai riempito la giornata

Niccolò: se vuoi possiamo continuare

Sofia: Ok, stupiscimi!

Niccolò: ti accontento subito


Sofia: hahahahaha sei sempre il solito cazzone!
Sofia: devi sempre scadere nello scabroso

Niccolò: io sono io ;)


Sofia: Senti, d'accordo, ma non sto per sposarmi

Niccolò: be', ti ci vedrei

Sofia: ma se non mi hai mai vista

Niccolò: giusto
Niccolò: allora web cam?

Sofia: d'accordo :)

Niccolò: sei davvero molto carina

Sofia: Grazie, anche tu non sei niente male
Sofia: e così giovane!
Sofia: quanti anni hai?

Niccolò: io 23 e tu?

Sofia: 30

Niccolò: sembri più giovane

Sofia: me lo dicono tutti
Sofia: lo sai che hai un sorriso assurdo

Niccolò: perché?

Sofia: non lo so, è come se potesse entrarci il mondo dentro
Sofia: è così bianco
Sofia: e con questi denti bianchissimi poi

Niccolò: così mi metti in imbarazzo

Sofia: spiritoso

Niccolò: no, dico sul serio

Sofia: che c'è, una ragazza non può farti dei complimenti?

Niccolò: non ci sono tanto abituato a dire il vero

Sofia: eccomi qui allora!
Sofia: che male c'è?

Niccolò: niente, è solo tutto così strano...
Niccolò: ma torniamo al tuo matrimonio! :D

Sofia: quale?

Niccolò: non lo so, hai la faccia di una che sta bene con l'abito da sposa

Sofia: e come fai a dirlo?

Niccolò: io sono io

Sofia: Johnny, avevi promesso di fare il bravo :)

Niccolò: Non ho mai fatto il bravo in tutta la mia vita :P

Sofia: Senti, verresti al mio matrimonio? :D

Niccolò: solo se posso sedermi nel lato della sposa ovviamente ^ ^

Sofia: ma il mio lato è un po' triste e solo

Niccolò: mi sono sempre piaciuti i lati tristi e soli XD

Sofia: Senti

Niccolò: come faccio a sentirti se non parliamo con il microfono?

Sofia: Senti, sì!

Niccolò: Sento? leggo semmai

Sofia: Allora leggi?

Niccolò: leggi cosa?

Sofia: senti, la vuoi piantare di fare lo spiritoso? :P

Niccolò: non ti sento! :D

Sofia: Argggg! Ho scritto ancora senti
Sofia: senti, non ci posso fare niente
Sofia: è un'abitudine

Niccolò: senti senti

Sofia: Senti, senti senti cosa?

Niccolò: Sentiamo, cosa senti?

Sofia: che tipo che sei, senti!

Niccolò: senti senti XD

Sofia: Senti
Sofia: anzi, guarda!

Niccolò: Senti, sto guardando!

Sofia: guarda un po' che so fare, tanto che ci vuole, prova anche tu

Niccolò: Far passare la mano tra il pollice e il medio dell'altra mano non è proprio semplice
Niccolò: aspè, ci provo
Niccolò: guarda
Niccolò: non ci riesco!
Niccolò: ma come fai?

Sofia: come disse Jessica Rabbits, mi disegnano così

Niccolò: che cazzara che sei XD
Niccolò: lo sai che sei proprio simpatica
Niccolò: merito dell'aria di New York?

Sofia: no, è che ho prenotato un biglietto per l'Italia
Sofia: finalmente posso riabbracciare i miei cari e i miei amici

Niccolò: che bello, mi fa piacere per te
Niccolò: quando parti?

Sofia: primavera del nuovo anno

Niccolò: bello

Sofia: Senti

Niccolò: non ci sento,

Sofia: ancora?!

Niccolò: ma ti capisco ;D

Sofia: SENTI
Sofia: ma lo sai che hai una proprio una bella camicia?
Sofia: dove l'hai presa?

Niccolò: è un regalo di mio cugino

Sofia: me la dai?

Niccolò: no, questa è la mia camicia preferita

Sofia: dai!
Sofia: guarda com'è carina
Sofia: a quadri tutta colorata
Sofia: coloratissima
Sofia: ho deciso, è la mia camicia!

Niccolò: ma come la tua?

Sofia: sì, la mia
Sofia: ma puoi tenerla sai?

Niccolò: ti ringrazio moltissimo
Niccolò: ma perché ti piace tanto?

Sofia: non lo so
Sofia: mi mette allegria!
Sofia: poi con quel sorrisone...

Niccolò: :)

Sofia: :)
Sofia: senti
Sofia: devo andare ora
Sofia: ci sentiamo presto!

Niccolò: senti, va bene!
Niccolò: senti, ciao Sofi!

Sofia: ciao scemo
Sofia: un bacio :*

Niccolò: anche a te
Niccolò: un bacione :*







9 gen 2015

Commenti: Esco fuori, ma non evado



Commento 1: Prince Johnny
Wow, la prossima volta ti parlo di stragi di Stato... chissà che mi tiri fuori!
Risposta 1: Sandokan
Fortunatamente non ero a Piazza Fontana e nemmeno alla Stazione di Bologna
Risposta 2: Prince Johnny
Mah, sicuramente saprai qualcosa che Andreotti e Cossiga non ci hanno detto su Aldo Moro
Risposta 3: Sandokan
Eh sì, magari!
Risposta 4: Prince Johnny
Comunque complimenti davvero, non credevo che avessi fatto una simile esperienza. Sei cambiato veramente tanto, non ti avrei mai fatto così bulletto nei tuoi anni di gioventù. Sembra una vita passata!
Risposta 5: Sandokan
Hey ma io sono ancora giovane! :D
Comunque fortunatamente sono cambiato, avrei potuto fare una brutta fine altrimenti...

Commento 2: pecoranera
Dimmi la verità, hai conosciuto un'altra ragazza che poi ti ha veramente cambiato
Risposta 1: Sandokan
Eh cambiato proprio no! Diciamo che ci ha messo del suo...
Risposta 2: pecoranera
Lo sapevo!

Commento 3: Il Marchese 
Me so veramente 'ncantato a legge sta storia. Che te devo di', nun te facevo così gagliardo
Risposta 1: Sandokan
Bene, ora mi chiedo tu che cosa abbia combinato nella tua di vita
Risposta 2: Il Marchese
Eeeee sapessi!

Commento 4: Ransie
Sono senza parole! Io lì dentro sarei morta, invece tu sei uscito fuori da una situazione di estrema difficoltà e hai trovato anche la tua strada. Ti ammiro moltissimo. Oggi mi hai messo un carico di energia incredibile.
Risposta 1: Sandokan
Grazie Ransie, lieto che ti sia piaciuto il post. 
Risposta 2: Ransie
Ma da dove hai tirato fuori questa forza?
Risposta 3: Sandokan
Ho chiesto aiuto e poi il resto è venuto da sé. Nulla può essere fatto se non lo vuoi per davvero

Commento 5: SemplicementeIo
Senza parole, che storia straordinaria!
Risposta 1: Sandokan
:)

Commento 6: Kimika
Caspita che cosa hai visto in quelle carceri. Anch'io un giorno vorrei fare il Servizio Civile, ma certo non a Caltanissetta
Risposta 1: Sandokan
Lo spero per te!

Commento 7: Dolly
Guarda, con questa storia guadagni 10 punti!
Risposta 1: Sandokan
A quanto ammonta il punteggio totale?
Risposta 2: Dolly
a 11
Risposta 3: Sandokan
Il sentiero è ancora lungo e nasconde innumerevoli insidie
Risposta 4: Dolly
Eh già! ;)

6 gen 2015

Sandokan. Esco fuori, ma non evado


"Le nostre prigioni costituiscono sempre un tema attuale"

L'ho scritto commentando un post di uno dei miei blog preferiti. Durante lo scambio di battute mi sono accorto quanto le carceri abbiano influenzato la mia vita. Ho avuto l'occasione, non proprio piacevole a dire il vero, di conoscere questa realtà (tranquilli, non come detenuto!) la quale, nel bene e nel male, mi ha avviato alla professione che esercito tutt'ora, quella di assistente sociale. Preso dall'entusiasmo del post precedente, adesso desidero condividere questa esperienza con tutti voi.

Sandokan

Intorno al 1991 prestavo servizio come volontario nella mia città, Palermo, facendo doposcuola ai ragazzini "difficili", un po' perché in loro vedevo me qualche anno prima e un po' per sentirmi utile in un periodo della vita dove faticavo a trovare la mia strada. Non avendo la minima intenzione di svolgere il Servizio di Militare, nella vana speranza di restare in quel di Palermo, decisi di fare richiesta per il Servizio Civile. Purtroppo, ahimè, non avendo alcuna raccomandazione, fui spedito a Caltanissetta presso un carcere minorile. Mi prese un colpo! Ero da poco stato mollato da quello che era l'amore della mia vita. Inoltre sarei rimasto per un anno lontano dai miei amici storici, quelli con i quali avevo condiviso tutta la mia vita adolescenziale passata cazzeggiando tra scuola, bar e discoteca. Ero solo, ma decisi di affrontare la cosa, del resto non è che avessi molta scelta!

Così arrivai a Caltanissetta. Ricordo il primo giorno come se fosse ieri: il direttore mi venne incontro amichevolmente e, concedendomi una energica stretta di mano, mi rassicurò circa le condizioni di assoluta sicurezza nelle quali avremmo operato. Noi giovani volontari non avremmo mai avuto contatti diretti da soli con i detenuti. Inutile dilungarmi sull'inutilità di certe cerimonie che portano in dote solo l'illusione delle prime impressioni: ben presto quelle parole si rivelarono per quello che erano, una serie di panzane colossali. Coi detenuti c'avrei avuto a che fare, eccome! Ad ogni modo, nella sua ipocrisia accuratamente rivestita d'un garbo d'altri tempi, al pari di un personaggio che avrebbe ben figurato in romanzo di Sciascia, il direttore mi disse che avrei potuto lavorare in ufficio o, in alternativa, a contatto coi detenuti. Lo disse rimarcando ancora una volta l'assoluta necessità di adempire al nostro compito sotto la supervisione delle guardie carcerarie. In quel momento avevo tutt'altro nella testa: il mio amore spezzato mi crivellava il cervello; ero nervoso per via delle sigarette che avevo smesso di fumare; i miei vent'anni bruciavano come la forza di mille delusioni e sentivo che in quel momento nulla, ma veramente nulla, aveva un significato. 
Scelsi i detenuti, un po' per sentirmi importante e poter dire di prestare servizio in un luogo pericoloso, un po' per vivere qualcosa di forte che desse una scossa alla mia esistenza. Tuttavia le cose stavano in un altro modo: non mi andava di aiutare proprio nessuno, anzi, a dirla tutta, io quella gente la odiavo! Così cominciai a mostrare il mio disprezzo per gli altri, per quello che ero e ciò che stavo vivendo. Mi ritrovai ad essere una sorta di bulletto, sia con i detenuti che con i miei compagni. Avevo bisogno di sentirmi importante, darmi delle arie, volevo essere temuto e nessuno avrebbe mai dovuto mettermi i piedi in testa: tutti dovevano mettersi in testa che con me non c'era modo di scherzare. 
Ci assegnarono una camera, nient'altro che una cella inutilizzata: uno dei ragazzi poggiò le sue cose su uno dei quattro letti. Non so che mi abbia preso, in fondo un letto valeva l'altro, ma decisi che quello appena occupato doveva essere il mio. Così presi la sacca con la sua roba e la scaraventai a terra dicendogli di non avere alcuna fretta, che quel posto lo avevo visto per primo e che spettava a me. A un ragazzo di Genova, invece, gliene ho combinate così tante che potrei aprire un blog a parte solo per narrarvi le cronache dei miei accanimenti contro di lui. Gli ho fatto davvero sputare sangue a furia di nonnismi vari e, se ci penso oggi, me ne vergogno profondamente. Ero veramente uno stronzo. Mi prendevo il lusso di fare lo spavaldo persino con le guardie: facevo il cretino con la donna in divisa e mi prendevo certe confidenze soltanto perché il gentil sesso doveva essere terreno fertile per le conquiste di un ragazzotto piacente che doveva dimostrare al mondo di avere gli attributi. Il resto della ciurma veniva inutilmente messa in subbuglio dalle mie stupide trovate. Spesso nascondevo nei miei vestiti le posate rubate alla mensa facendo impazzire i metal detector! A proposito della mensa, non avete idea di che postaccio fosse: specialità della casa insalata con insetti, una vera leccornia.

Insomma, eccomi là, giovane e rabbioso, intrappolato in una prigione esistenziale che mi incattiviva sempre più. Odiavo tutto di quel luogo, dal direttore ai detenuti, e l'unica cosa che desideravo fare era prendermi gioco di loro, dimostrargli quanto fossero inutili e patetici. Intimamente vivevo nella convinzione di avere a che fare con degli scarti, la feccia della società, ritenendo che quella istituzionalizzata fosse peggio di quella illegale.
La situazione degenerò il giorno in cui uno dei detenuti evase. Lo vidi scavalcare il muro di cinta davanti ai miei occhi tra l'indifferenza generale. Tutti avevano fatto finta di nulla lasciando che se la svignasse. Mi sentivo come se qualcuno mi avesse fregato, pestato l'orgoglio: io lo avevo visto e me l'aveva fatta proprio davanti agli occhi. Inaccettabile, non poteva essere successo a me. Avevo fatto la figura del coglione. Mi sentì pervadere da una rabbia cieca ed ebbi una reazione spropositata nel dare l'allarme. Quel branco di imbecilli avrebbe dovuto riacciuffarlo, picchiarlo di santa ragione e sbatterlo dentro. Nella foga del momento cominciai ad insultare chiunque mi capitasse sotto tiro e mi inimicai tutti, guardie e detenuti. Mi ero messo in una posizione scomoda, anzi scomodissima.

Da quel giorno tutto si era fatto più ostico e recuperare non fu facile. Sentivo di aver ragione, ma avevo tutto il mondo contro e le sole persone di cui mi importasse qualcosa e sulle quali potessi contare erano tutte a Palermo, lontane da me. Cominciai ad isolarmi, a chiudermi in me stesso, credendo che la solitudine mi avesse protetto fino alla fine del Servizio Civile; al contrario, più mi isolavo e più mi rendevo vulnerabile. Sentendomi schiacciare da quella cortina di silenzio forzato, decisi di confessarmi. Avevo bisogno di scacciare i fantasmi del mio passato che mi stavano divorando. Il prete mi fu di grande conforto grazie alla sua estrema umanità. Esercitando la sua vocazione con estrema serietà, al suo cospetto mi sentivo come un libro aperto: ogni suo gesto era in odore di onestà e semplicità, lasciavo che quegli occhi franchi mi sfogliassero affinché interpretassero la palude dei miei sentimenti. E pensare che non avevo avuto troppa simpatia per i preti e le loro prediche fino ad allora, ma quelle parole autorevoli, sagge ed esperte sapevano come scavare nel mio animo. Le nubi oscure cominciano a diradarsi e ritrovai la forza per riprendere in mano la mia vita.


Illustrazione di Rita Preziosi
A poco a poco iniziai ad esplorare chi mi stava attorno e rimasi piuttosto colpito da un ragazzo dai capelli lunghi, di qualche anno più grande di me. Faceva l'assistente sociale negli uffici della struttura carceraria. Svolgeva la mansione che avevo scartato qualche mese prima. Di cosa si occupasse esattamente quel ragazzo non ci capivo un granché, tuttavia, ammirando il suo slancio vitale e quella serenità che traspariva dal suo animo, decisi di seguirlo. Pian piano mi appassionai al suo lavoro e nel giro di poco tempo mi iscrissi al test di ammissione della scuola per assistenti sociali, sempre presso Caltanissetta. 
Finalmente il mio futuro sembrava prendere forma, la mia via era tracciata e a me non restava altro che rimboccarmi le maniche. Per inseguire la mia nuova vocazione sarei scappato anche più volte dal carcere altrimenti non avrei potuto frequentare il corso. Sapevo di compiere l'ennesima marachella, ma avevo la coscienza pulita: non la consideravo un'evasione, piuttosto un'uscita necessaria che poi mi sarebbe tornata utile in futuro. E così fu.

La situazione era decisamente migliorata: cominciai a conoscere meglio i detenuti anche dal punto di vista umano; imparai a scrutarne gli animi e ad essere più rispettoso delle loro condizioni, malgrado le atrocità che alcuni di loro avevano commesso. Quelli non erano detenuti qualsiasi, ma la crème de la crème della malavita siciliana, persone con le quali avrei dovuto comunque costruire un rapporto. Ormai conoscevo le gerarchie e gli schemi di comando in cella: in caso di tensioni sapevo quando dovevo intervenire per dividerli e quando dovevo lasciare che si massacrassero tra di loro. E guai a prestare soccorso se qualcuno di si faceva male, bisognava agire con prudenza poiché molti di loro erano stragisti e figli di boss che presto o tardi sarebbero diventati collaboratori di giustizia. 
Eppure in alcuni di loro, da qualche parte si annidava un cuore, lo compresi quando per breve tempo ho ricoperto il ruolo di insegnante nella struttura. Ricordo che un giorno ho assegnato un tema alla classe, ma nessuno aveva voluto sviluppare quella traccia. Terminata la lezione, dopo aver atteso che tutti i detenuti avessero lasciato l'aula, su uno dei banchi trovai un foglio spiegazzato. Vi erano scritte alcune righe dello svolgimento: qualcuno ci aveva provato e per me fu un momento importante. Avevo compreso quanto fosse importante l'umiltà per chiedere rispetto, e la speranza per poter confidare in un futuro migliore. Sì, sarei diventato assistente sociale, era solo questione di tempo.

La mia esperienza coi detenuti è andata avanti fino all'estate del 1992, poi, terminato il Servizio Civile, ritornai a Palermo per ricominciare da tre, come Troisi. Ad attendermi c'era la mia famiglia, il mio migliore amico e altri due anni di corso da terminare. Fu un anno intensissimo e di enormi cambiamenti nella mia vita, non solo per quello di cui vi ho appena raccontato.
Un giorno mi prese il desiderio di rivedere la mia ex. Mi recai sotto casa sua, citofonai per invitarla a prendere qualcosa. La nostra storia scottava ancora e, nonostante le mie insistenze, decise di non vedermi. Fu irremovibile e ci rimasi un po' male. Sulla strada del ritorno non riuscivo a capacitarmi di quella reazione. Perché tanto astio? Sentivo più che mai il bisogno di parlarle, di doverle delle spiegazioni, anche se lei non ne voleva. Sulla strada trovai una cabina telefonica a gettoni: non avrebbe osato negarmi anche una telefonata, pensavo. Mi ritrovavo presso lo stadio, verso l'imbocco autostradale. Era il 23 Maggio. Troppe sirene. Non sentivo un cazzo. Fu lei a darmi la triste notizia, aveva la Tv accesa in casa e l'eco della diretta contornava le sue parole. Cadde l'ultimo gettone e, dentro me, il silenzio. Improvvisamente anche il suono delle sirene si chetò. Era la fine e l'inizio di tutto. Io ero cambiato. Palermo sarebbe cambiata e nulla sarebbe stato come prima da quel giorno.




3 gen 2015

Sofia e Niccolò


- Pronto?
- Ciao!
- ...
- Indovina chi sono?
- Ransie?
- Indovinato!
- ...
- Allora Niccolò come stai?
- Bene e tu?
- Bene
- Non mi aspettavo una tua chiamata così
- Volevo sentirti un po' solo per qualche minuto
- ...
- Ti sento un po' imbarazzato mica è un problema?
- Ma ti pare no... è che non me l'aspettavo
- Senti... be' che effetto ti fa allora?
- Niente hai una bella voce
- Grazie la tua è un po' tremolante invece
- Sono un po' sorpreso ma mi fa piacere sentirti
- Senti... che mi racconti di bello?
- Ma sei tu quella che sei a New York... 
- Sì
- Tu dovresti avere tante cose da raccontare
- Certo sempre con questa storia
- Cosa vuoi dire?
- Sempre la stessa cosa non so quante volte lo devo ripetere che non è poi tanto eccitante
- E con Giorgio?
- Lascia perdere
- ...
- Più avanti si va e peggio diventa
- Mi dispiace
- Così deve andare
- Che vuoi fare?
- Senti non lo so ancora o forse lo so troppo bene e non ho il coraggio di farlo
- Scusa ma qual è il problema?
- Ho fatto ferro e fuoco per seguirlo e ora mi sento una cretina cioè non posso farlo così su due piedi e sì hai ragione che non ci sto bene ma se torno a casa come la mettiamo?
- Sì e se rimani che ti resta cioè voglio dire che puoi pure restarci a New York ma ma a patto che trovi una quadra però a che serve stare lì se non vai d'accordo con il tuo ragazzo eeeh se non provi a fare una vita sociale ehm come dire ehm diversa e non voglio fare il saputello del cazzo e non so niente del tuo ragazzo e forse non ne devo sapere però tu non mi hai confidato molto in proposito
- Senti quello che dici è giusto però non è facile!
- Lo so
- Come si fa a decidere così cioè lo sai che vengo da un posto così provinciale dove se sgarri sei una puttana
- Certo mi rendo conto
- A me piacerebbe ehm voglio dire ehm potrei anche trovare una casa ma a che prezzo?
- Eh gli affitti so più alti eh?
- Dai scemo non scherzare 
- Scusa
- Insomma forse tutto sommato mi conviene stare qui
- Ah sì?
- Sì forse forse mi conviene restare qui e lasciarmi trascinare da questo flusso invece che tornare a casa dove tutti sanno e dicono e giudicano e sparlano
- Ti capisco Sofia ma non è facile darti un consiglio perché non conosco il tuo ragazzo e non so cos'ha in mente
- Mi rendo conto
- Non riesco a dirti se questa situazione è recuperabile tu che pensi?
- Ho una confusione in testa incredibile!
- Un cane che si morde la coda insomma
- Sì ma non ci possiamo fare niente voi uomini siete più razionali anche se nel mio caso mi stanno cominciando crescerebbe palle che girano in senso orario e antiorario!
- Questa mi mancava!
- Bella davvero se non sei tu a dover vivere certe situazioni
- Vabbè dai si fa per sdrammatizzare tra l'altro l'hai fatto tu
- Sì hai ragione ma sta di fatto che la situazione questa è...
- A parte ascoltarti non so cosa posso dirti per aiutarti
- Ma io ti ringrazio soltanto per quello che stai facendo in questo momento e so bene che questa è una scelta che riguarda soltanto me anche se non so nemmeno cosa fare di preciso ehhhh chissà magari magari sceglie lui!
- Eddai non dargli 'sto privilegio!
- Perché scusa forse sceglie bene!
- Hahahahahahaha forse hai ragione maaaa sai la vita non devi fartela fare dagli altri
- ...
- Non bisogna lasciare agli altri questa possibilità a meno che non si tratti di una persona speciale
- Ehm... sì
- Dimmi Giorgio è una persona speciale?
- Non lo so più ora... sì lo è stata ma adesso non saprei dirti
- E siamo tornati al punto di partenza
- Veramente da lì non ci siamo mai mossi
- E allora cosa aspetti?
- Un segno
- Di che tipo?
- Divino
- Sai non ti facevo così
- Sì divino un paio di palle ma che ne so qualcosa accadrà
- Speriamo
- Senti... e tu invece Niccolò?
- Mah le solite cose
- Cioè?
- Studio, letture, musica... cose così
- Se vabbè
- Veramente!
- E non hai una ragazza?
- Ehm no!
- E perché?
- Perché non ne trovo una decente
- Dovresti metterci più impegno
- E' che mi sembrano un branco di psicopatiche
- Dai magari qualcuna di decente ci sarà è solo che tu non la vedi
- No io ne vedo fin troppe e non le reggo per niente
- E perché?
- Troppo sadiche
- Dai che stai esagerando
- Ma come si fa a non essere così?
- Che vuoi dire?
- Cioè più sei disponibile e più ti trattano da zerbino
- Magari vogliono solo essere corteggiate?
- E meno male!
- Qual è il problema?
- Facciamo un paio di conti
- Sentiamo
- Dunque se voglio uscire con una ragazza ho bisogno di una macchina che devo portare a lavare
- Sì
- Poi devo vestirmi bene e devo invitarla a cena in un ristorante e comprare il vino buono e naturalmente pagare tutta la cena di tasca mia
- E quindi?
- Non sarà il caso di andare a puttane? Risparmierei!
- Senti che cinismo!
- Serio
- Dai ci sono anche ragazze diverse
- Presentamele allora!
- Lo farei se potessi
- Dai adesso sì che hai una buona scusa per tornare adesso
- Hahahah dai quando verrò in Italia ti farò sapere così possiamo vederci
- Ottimo fammi sapere nel caso
- Ma certo
- Sarei molto felice di poterti incontrare
- Sì anch'io... Senti adesso ti lascio altrimenti con le telefonate transoceaniche ti faccio pagare un occhio della testa!
- Cazzo hai ragione!
- Dai più tardi scrivimi il tuo numero di casa così la prossima volta ti chiamo lì
- Va bene ciao Sofia!
- Ciao!