25 feb 2015

Nota d'autore

Cari lettori e non,
con il post precedente si chiude la prima parte di Prince Johnny, questa storia che ho cominciato a scrivere verso la fine dell'estate e che per una qualche ragione alcuni di voi stanno seguendo con molto interesse. Per me è tempo di congedarmi per un po' dalla scrittura, ma nessun timore, non sarà un addio, anzi mi concederò solo una beve pausa di riflessione restando fermo per circa due settimane. Questa pausa non vuole mascherare una mancanza di idee, anzi di cose per la testa ne ho fin troppe! Avverto tuttavia l'esigenza di riflettere attentamente sugli sviluppi della trama poiché, anche grazie al vostro contributo, alcuni personaggi hanno assunto una certa importanza e ricoprono ormai ruoli che originariamente non avevo assolutamente contemplato. Pertanto avverto davvero il bisogno di riordinare gli sviluppi di questa, mi si passi il termine, 'fiction' anche sulla scorta di alcuni suggerimenti che qualcuno di vuoi ha voluto farmi in privato. Il bello della diretta, insomma.
Ovviamente non svanirò dalla blog sfera, per qualsiasi commento, confronto, curiosità io ci sarò e inoltre continuerò a seguire i vostri spazi animati dai vostri post.

Un saluto affettuoso a tutti voi!

F.


24 feb 2015

Mi hanno preso!


Evvai, si parte, yuhuuuuuuuuuu!!! Non ci credo ancora, mi sembra un sogno! Stamattina ci hanno comunicato dall'università che erano uscite le graduatorie. Avendo una media dei voti alta, mi sono piazzato in una posizione più che favorevole e così ho potuto scegliere una buona meta. Signori e Signore, è con immenso piacere che vi annuncio che vado a Varsavia! Gli altri posti a disposizione erano Siviglia, Graz, Oporto e Bratislava, ma alla fine ho optato per la capitale polacca perché a pelle ha una storia molto interessante che potrebbe tornarmi utile per gli studi futuri.
Dunque resterò in Polonia per 5 mesi con la possibilità di estendere la mia esperienza di studio (a mie spese ovviamente... in Italia quando mai?). Che dire? Non sto nella pelle, non vedo l'ora di cominciare anche se ci vorrà un po' prima di intraprendere questa nuova avventura. Ho sentito un po' di gente che fuori c'è stata, mi hanno detto che le cose dopo l'Erasmus cambiano radicalmente. Non so se ho bisogno di cambiamenti radicali nella mia vita, ma di certo accoglierò tutto come un nuovo stimolo. Se ne parla a Settembre comunque, tranquilli, per un po' di mesi mi avrete ancora tra le scatole! Ovviamente vi racconterò tutto tutto tutto quello che farò! ;)
Adesso però mi devo concentrare sullo studio. Sono messo veramente, ma veramente male con l'inglese e ho alcuni mesi per cercare di rendermi presentabile altrimenti non combinerò proprio niente. Questione di vita o di morte! Forza Johnny, ce la puoi fare, anzi ce la devi fare! Un'altra cosa che ho messo sulla lista delle cose da fare è una seria ricerca sulla Polonia, sulla sua storia e il suo passato comunista, un tema a me caro che sicuramente a voi frantumerà gli zebedei. Quante cose devo fare, quante magnifiche avventure mi aspettano. Che bello, sono veramente contento di questa opportunità! :) :) :)


Commento 1: Kimika
Sono veramente felice per te, Prince. Poi ti vengo a trovare!
Risposta 1: Prince Johnny
Vieni Kimika, ti aspetto :D

Commento 2: Sandokan
Che bello dai, il figlio di un mio caro amico è stato a Dublino e mi ha raccontato tante cose interessanti. Ah beata gioventù! :)
Risposta 1: Prince Johnny
Anch'io vi racconterò tante cose belle, ne sono sicuro!
Risposta 2: Sandokan
So che non ci deluderai ;)

Commento 3: Il Marchese
E mi raccomando con le polacche, quelle so tipe toste! Anzi se t'avanza quarcosa, o sai che er Marchese nun disdegna mai gnente! ;D
Risposta 1: Prince Johnny
E te pareva, sempre là vai a finire, sempre là! XD
Risposta 2: Il Marchese
Ma certo che se finisce là. Tutto comincia pe' quello, artro che inglese, comunismo e robba simile!
Risposta 3: Prince Johnny
Ma scusa, le cose non possono andare di pari passo?
Risposta 4: Il Marchese
'A regazzì, e damme retta, appena tocchi 'a fregna tutto passa 'n secondo piano. Aò me che te devo spiega tutto? :D
Risposta 5: Prince Johnny
No, se è per questo spieghi anche troppe cose :D
Risposta 6: Il Marchese
Sai che so' un tipo premuroso io ;) Poi se fiuto l'ormone femminile che t'o dico affà?
Risposta 7: Prince Johnny
Sior Marchese, mi mandi il suo CV allora, vedremo cosa possiamo fare per Lei...
Risposta 8: Il Marchese
Ma cv de che, tu me devi dì solo se ce sta!
Risposta 9: Prince Johnny
Ce ne stanno tante Marchè, non so se ci stanno con te :P
Risposta 10: Il Marchese
Vengo, a prendo cor Lambrettino de mi nonno, ce piazzo er matarazzo e te faccio vedè io se nun ce stanno :D

Commento 4: SemplicementeIo
Bravo, sono certa che ne sentiremo delle belle!
Risposta 1: Prince Johnny
Ci puoi giurare!!!

Commento 5: pecoranera
Bello di zia, mi raccomando non fare danni!
Risposta 1: Prince Johnny
Zia, ma se non faccio qualche danno che ci vado a fare fuori? Se vuoi per tranquillizzarti mi porto il Marchese! :)
Risposta 2: pecoranera
Ecco, adesso il disastro è assicurato!
Risposta 3: Il Marchese
E pe fforza, so na garanzia! Mica pizza e fichi qua, anvedi sta burina! :D

Commento 6: Dolly
Ecco le polacche! Stai attento...
Risposta 1: Prince Johnny
Perché?
Risposta 2: pecoranera
Dolly, secondo me sono le polacche che devono stare attente a lui hahahah!
Risposta 3: Prince Johnny
Ma no, prenderemo le nostre precauzioni e che diamine! :D
Risposta 4: Dolly
Vedo che parti già con lo spirito giusto :P
Risposta 5: Prince Johnny
E pensa che non sono ancora partito!!! XD

Commento 7: Ransie
Allora te ne vai? Dai, che bello, sono sicura che ti divertirai un sacco... però, mi raccomando torna, sta casa aspetta a te!
Risposta 1: Prince Johnny
Ma certo che tornerò, polacche o non polacche :D
Risposta 2: Ransie
Di polacche se ne trovano molte anche qui del resto, non hai bisogno di andare in Polonia :P
Risposta 3: Prince Johnny
Hahahaha ha ragione! :*

Commento 8: Res Extensa
Bravo ragazzo, le polacche faranno da grande stimolo per la conoscenza!
Risposta 1: Prince Johnny
Anche tu adesso ti ci metti? ^^
Risposta 2: Il Marchese
'A Resse, vedo che semo d'accordo pe na vorta!
Risposta 3: Res Extensa
Be' la vita non aspetta mica :)

Commento 9: Astroboy
Buon viaggio allora!
Risposta 1: Prince Johnny
Grazie mille!!!

Commento 10: Kata
Ciao! E' la prima volta che vado qui. Sono Kata e sono ungherese, attualmente studio in Roma e faccio l'Erasmus in questo bellissimo paese. Amo molto l'Italia, i monumenti e la musica. Ho scritto un blog per praticare la lingua italiana. Sono in Italia da un anno circa. Sarò curiosa di leggere le tue storie dalla Polonia! Vai sul mio blog qualche volta, io ti aspetto!
Risposta 1: Prince Johnny
Ciao Kata, benvenuta sul mio blog! Ma certo che passo da te, sono sicuro che sarà interessante leggerti! Come va a Roma, ti piace quello che stai facendo?
Risposta 2: Kata
Certamente, Roma è una città molto grande e molto interessante. Ho voluto venire qui da tanto tempo perché quando sono stata bambina abbiamo visitato la città con la mia famiglia e così quando c'è stata l'occasione dell'Erasmus ho pensato che era bene venire qui. Ho amato Roma dal primo momento che ho visto questa città, sono felice di essere qui.
Risposta 3: Prince Johnny
Che bello, mi fa piacere sentire il tuo entusiasmo, sono sicuro che mi insegnerai tante cose sull'Erasmus. A presto! ;)


21 feb 2015

Sofia e Niccolò #2


- Pronto?
- Ciao, Niccolò! Sono io...
- Ciao Sofia... che sorpresa!
- Sono in Italia.
- Ah davvero? E quando sei arrivata?
- Da pochi giorni.
- E come ti sembra?
- Mah... suppergiù ho trovato tutto come avevo lasciato.
- E per quanto tempo resterai?
- Non lo so. A lungo credo.
- E Giorgio e lì con te?
- No.
- E' rimasto in America?
- Sì.
- Poteva accompagnarti comunque... ma... forse aveva da lavorare.
- No Niccolò non si tratta di questo.
- Allora di cosa?
- L'ho mollato
- ...
- Sì, l'ho mollato. Ecco.
- Mi dispiace. Davvero.
- ...
- E come ti senti?
- Come se un tir mi fosse appena passato sulla testa.
- E ci credo...
- Adesso devo ricominciare tutto dall'inizio e non so dove andare come fare e neppure cosa fare.
- Sono sicuro che te la caverai benissimo ho fiducia in te.
- Io no mi sento il mondo crollare addosso. Una storia così... finita in questo modo.
- Finita come?
- Male. Malissimo. Ma non voglio romperti le scatole...
- No davvero racconta se ne hai bisogno.
- D'accordo.
- Una settimana fa è rincasato tardi.
- Sì
- Aveva un'aria distrutta e pure io. Lo avevo aspettato per ore seduta in cucina a bere vino. Quando l'ho visto gli ho detto ma dove cazzo sei stato? e lui mi ha detto che era stato a una riunione di lavoro. Tutte balle. Era ubriaco e pure io. Mi ha detto vado a dormire e io non so perché non ho retto. Gli ho detto allora che c'è? non hai nient'altro da dire? Lui mi ha guardato e non ha risposto. Troppo comodo così gli ho detto sono mesi che non affronti la situazione lo vedi che sto male così gli ho detto lo vedi che sto male cazzo!? E perché pensi che io stia bene? Mi ha risposto.
- Poi?
- L'ho guardato e gli ho fatto ma che senso ha tutto questo? perché cazzo stiamo insieme io e te?
- Giustamente...
- Io sto male tu stai male... dov'è il mio Giorgio quello che si prendeva cura di me che veniva a prendermi a scuola che avrebbe passato ore e ore con me a ridere e parlare quello che mi abbracciava tutta la notte senza mai stancarsi? E mentre lo dicevo lui manco m'ha guardata. Allora gli ho chiesto dove sei stato? e lui non rispondeva. Così gli ho proprio urlato DOVE SEI STATO? PARLA PORCA PUTTANA! E lui niente.
- E poi?
- Gli ho chiesto se mi tradiva e lui ha detto di no che però ha cominciato a vedersi con una e che quella sera c'era uscito insieme. Avevano alzato il gomito e per poco non si baciavano ma che oltre una grande tentazione non era successo niente.
- E tu gli hai creduto?
- Non so più a cosa credere. Comunque se se l'è scopata tanto meglio! Almeno lui ha riprovato qualcosa per qualcuna. Un sentimento un brivido un'emozione.
- E tu?
- E io sono stata una cretina! Ho temporeggiato ero troppo combattuta per potermene andare e non volevo affrontare il Paese... sai com'è mi avrebbero giudicato male. Ma adesso non me ne frega più niente sono arrivata a un punto che... fanculo! dicessero pure quello che vogliono...
- Ti sento amareggiata però devi anche considerare che anche Giorgio poteva essere più chiaro prendere la situazione di petto insomma...
- Giorgio non è mai stato un Cuor di Leone ma non è una persona cattiva ad ogni modo adesso che importanza ha?
- Non ti capisco...
- Niente cosa c'è da dire di più? Ormai sono qui sono tornata... non so nemmeno perché ti abbia chiamato...
- Forse perché senti che di me ti puoi fidare.
- Sì deve essere così...
- Ascolta...
- Sì.
- Ti sento veramente scossa. Perché non ti dai una calmata uscendo con qualche amico ti sarà rimasto qualcuno al paese no? Magari ti distrai.
- Sì tutti amici e tutti che vogliono aiutarmi ora certo e che magari vogliono scoparmi e poi deridermi perché tanto Giorgio già ha trovato consolazione lì a New Yoirk mentre io devo passare per un puttana perché è questo quello che vogliono da me. Vogliono che io sia una troia e che lo sia solo per loro per quelli che vogliono approfittare di me perché tanto se ho abbandonato Giorgio l'unica cosa che posso dare al genere umano è la figa sai. Perché sono una fallita e quindi mi appoggerò al primo che capita secondo loro... ma poi nulla mi sarà concessa perché qualunque cosa farò sarò sempre una gran troia.
- Dai non esagerare possibile che non abbia amici? Nemmeno le amiche?
- Sì sai che bella pubblicità che le faccio con l'ottusità che qui regna sovrana e incontrastata era meglio che mi drogavo mi avrebbero aiutato di più ma no la mia vita è un fallimento totale e adesso sai che devo fare? Prenderla e buttarla nel cesso!
- Non dire così non può essere finita hai ancora molte cartucce da sparare.
- Qualcuno mi direbbe che è meglio che mi faccia fuori.
- Smettila di dire stronzate e calmati per favore.
- Scusa se sono paranoica.
- Traquilla è normale che tu sia scossa ora posso solo immaginare tutto quello che stai passando...
- Adesso è meglio che resto da sola devo pensare a come ricominciare... cazzo ancora non so come farò.
- Dai so ce la farai!
- ...
- Stanne certa!
- E come faccio dopo tutto questo? Sono stata in America il Paese delle opportunità e non ho concluso un cazzo. Che cosa posso fare qui?
- Forse è un segnale... forse è il tuo paesino il tuo posto...
- No mi rifiuto di crederlo!
- E a cosa credi?
- Ora? Nulla ed è l'unica cosa in cui mi è concesso credere.
- ...
- Il nulla.
- E quando lui ti ha detto dell'altra tu che hai fatto?
- Avevo già il biglietto in tasca...
- Cosa?
- Sì avevo capito che ad ogni modo avrei avuto bisogno di un periodo lontano da lui...
- Forse cercavi lo scontro?
- Chissà? Forse volevo da lui una reazione e mi sono ritrovato il solito muro di gomma o forse già sentivo che non ci sarebbe stato proprio nulla da fare.
- Sei strana tu...
- Non l'ho fatto intenzionalmente so che ho le mie colpe e che lui ha le sue... che differenza vuoi che faccia una colpa in più o in meno?
- Ti capisco eri disposta a prenderti una colpa in più per scatenare una reazione reazione che non è arrivata.
- Sì sarà così... alla fine ho solo scoperchiato un pentolone sapendo cosa contenesse.
- E lui quando ha saputo del biglietto che ti ha detto?
- Fa come credi tanto tu avevi già deciso!
- E tu?
- E io ho detto almeno io ho deciso tu quando ti decidevi?
- E lui?
- Ha detto al diavolo con tutto quello che c'ho da fare...
- Un Milord...
- Bene allora gli ho detto adesso avrai meno cosa a cui pensare ho preso e ho sbattuto la porta e me ne sono andata in un albergo. Il giorno dopo conoscendo i suoi orari di lavoro sono tornata a casa ho preso poche cose che mi servivano e sono partita. Gli ho lasciato le chiavi sul tavolo.
- Che situazione e tornerai a prenderti le tue cose?
- Neanche per sogno non mene frega più niente. Non provo odio per lui ma per me e non riuscirei a tornare in quella casa e adesso l'ultima cosa che voglio è ricordare questo periodo terribile fatto di indifferenze di noncuranza di adagiarsi sulle situazioni di incomprensioni e troppi non detti... c'è tutto un periodo negativo da metabolizzare e un futuro davanti che non si preannuncia per niente buono.
- Mi dispiace...
- ...
- Sofia adesso devo andare... scusami ma fatti sentire questi giorni... ti auguro buona fortuna!
- Grazie Niccolò non so perché ti ho chiamato ma l'ho fatto e spero che almeno di questo non debba pentirmene... perdona lo sfogo.
- Ma ti pare... cerca di riposare hai i nervi a pezzi. Mi raccomando sii forte.
- Lo farò.
- Ciao.
- Ciao a presto.


19 feb 2015

Commenti: La Palermo della mia giovinezza



Commento 1: Prince Johnny
Mi piacciono molto i tuoi racconti di vita vissuta e, come studente di storia, ti sono grato per la testimonianza. La Mafia del resto non sono solo i morti ammazzati, è la vita quotidiana che ti prende ed incide sulle cose di tutti i giorni come un rasoio sulla carne viva. Personalmente sono molto affascinato dalla figura di Giovanni Falcone, per me una sorta di sociologo della Mafia e non un semplice giudice. Lui, più di tutti gli altri, aveva capito cosa fosse ed ha cercato di metterne in luce i fattori umani.
Risposta 1: Sandokan
Sono d'accordo con te, Falcone conosceva bene la questione e seppe anche svelarne i meccanismi. Lo rivelano anche le testimonianze che ebbe con i pentiti.
Risposta 2: Prince Johnny
Vero! Infatti lui diceva che a modo loro i mafiosi sottostavano a delle regole (regole di Cosa Nostra ovviamente) e che andavano rispettati dal punto di vista umano. Questo gli consentiva di essere un interlocutore credibile anche verso coloro i quali inizialmente si mostravano scettici davanti alle sue azioni. Addirittura descriveva la personalità di alcuni dei pentiti e li distingueva per capacità intellettive ed organizzative, mentre di alcuni ne metteva in luce anche il carisma personale. Mi viene in mente Tommaso Buscetta, un personaggio considerato di spessore all'interno dell'organizzazione, a tal punto che dalle parole di Falcone emerge una sorta di rispetto per la sua vicenda umana nonché una passione tutta particolare per la storia degli uomini di mafia. Una sana suggestione oserei dire.
Risposta 3: Sandokan
Buscetta aveva una personalità molto complessa e si fidava solo di Falcone. Non avrebbe parlato con nessun altro. Aveva anche delle fragilità enormi, non a caso tentò il suicidio. La grandezza di Falcone sta anche nella sua semplicità: tieni sempre a mente che negli anni in cui ha operato era nient'altro che un comune magistrato, non molto famoso dunque. Io stesso, negli anni in cui era in vita, non mi ero mai accorto dell'importanza del suo ruolo nella lotta alla mafia.
Risposta 4: Prince Johnny
Falcone entrava davvero nella testa dei mafiosi e il suo modo di ragionare mi ha colpito molto. Di Buscetta diceva che era un uomo d'onore perché a suo modo non aveva mai infranto le regole di Cosa Nostra. Si era pentito perché qualcuno aveva violato le regole prima di lui uccidendo vari membri della sua famiglia data la sua latitanza in Brasile durante la seconda guerra di mafia. Buscetta nonostante tutto, non era mai stato un infame sebbene fosse stato uno dei protagonisti assoluti del Maxiprocesso. Falcone parlava di una dignità dei mafiosi che non era tanto dissimile da quella siciliana e, probabilmente, da quella italiana, del resto lui stesso diceva di poterli comprendere e di aver vissuto negli stessi luoghi dove i nemici dello stato si annidavano, nascevano e crescevano.

Commento 2: Kimika
Brrr, mi hai fatto venire la pelle d'oca! Però almeno grazie ai tuoi racconti posso immaginare cosa significa vivere dalle tue parti.
Risposta 1: Sandokan
In realtà per motivi di lavoro non ci vivo più, ma comunque queste esperienze hanno marchiato a fuoco tutta la mia vita
Risposta 2: Kimika
E ci credo!
Risposta 3: Sandokan
L'importante è non dimenticare e se nel mio piccolo ho acceso in te una piccola curiosità, be' mi considero soddisfatto :)
Risposta 4: Kimika
Se ne parla male in TV e quando lo si fa ci sono solo morti, senza mai considerare le storie e non si capisce bene per quale motivo la gente non si ribella. Certe volte penso che è tutta colpa delle persone che non fanno niente, poi leggo questi racconti e capisco che il problema è più complicato.
Risposta 5: Sandokan
Penso di capire cosa intendi anche se per me è naturale parlare di Mafia e ogni volta che sento qualcosa al riguardo so tutto e tutti i collegamenti mi si attivano in automatico nel cervello. So bene che per te non deve essere così.
Risposta 4: Kimika
Già...

Commento 3: skianto
Penso che ci sia tanta omertà perché lo Stato non c'è
Risposta 1: Sandokan
E' vero, lo Stato non c'è eppure noi dobbiamo avere fiducia in lui
Risposta 2: skianto
Come si fa ad avere fiducia in qualcosa che non c'è?
Risposta 3: Sandokan
Avendo fiducia in noi stessi. Noi siamo lo Stato ed ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa. Lo so che sembra una cosa complicata e lo è, ma se questo principio viene meno è il concetto di Stato democratico a venir meno ed è esattamente quello che la Mafia desidera.

Commento 4: Ransie
Quanto è stato traumatico per te tutto questo?
Risposta 1: Sandokan
Tantissimo... certe volte ho creduto che per sopravvivere sarei dovuto diventare uno di loro, ma io non volevo essere così...
Risposta 2: Ransie
Allora che cosa hai fatto per non essere come loro?
Risposta 3: Sandokan
Ho seguito la mia strada, ho ascoltato il mio cuore e sebbene dentro di me c'è una parte che desidera dominare, ne sono consapevole, l'altra mi ha insegnato come preferisca condurre piuttosto che comandare e la conduzione non passa attraverso la forza di imporre le cose, ma tramite la capacità di convincere le persone. Io, nel mio piccolo, posso e devo fare qualcosa per cambiare le persone, dire loro che si può seguire un corso diverso nella propria vita. Inoltre credo fortemente nella libertà che, a differenza di quello che pensiamo soltanto perché siamo nati e vissuti in democrazia, è fatta di costi e di rinunce molto alte. Ma, rinunce a parte, la Mafia è la negazione di tutto questo, di qualsiasi libertà. Essere uno di loro mi avrebbe fatto morire dentro.
Risposta 4: Ransie
Grazie mille, la tua saggezza ti fa onore
Risposta 5: pecoranera
Ma quale esempio, quale saggezza, ha conosciuto un'altra e se n'è andato! :D
Risposta 6: Sandokan
Hahahaha mannaggia a te! :P

Commento 5: Il Marchese
Anzomma, te lascio col racconto de Caltanissetta e te ritrovo con quello de Palermo. Anvedi sta isoletta tua che bellezze che c'ha! :P
Risposta 1: Sandokan
Be' per fortuna la Sicilia non è solo Mafia
Risposta 2: Il Marchese
Eccerto, ce stanno i cannoli, 'e cassate... vabbè 'e cassate se fanno pure a Roma! :D
Risposta 3: Sandokan
Spesso le hanno fatte romani e siciliani insieme, le "cassate" non hanno confini internazionali, figuriamoci quelli regionali :)
Risposta 4: Il Marchese
Quelle so' cassate che se fanno da decenni. Il giorno che tiramo le cuoia famo un secolo de cassate siculo-romane.
Risposta 5: Dolly
Se volete festeggiamo con la pastiera, giusto per variare
Risposta 6: Il Marchese
A Napoli ce sta n'artra scuola de pasticceria, però pure là m'hanno detto che li camorristi so' bella gente. Me viene 'n mente 'na storia che m'ha raccontato l'amico mio che c'ha 'n amico de Napoli. 'Na vorta questo stava 'a cammina' dentro a quei vicoletti, in quarche postaccio tipo 'e Quartieri Spagnoli. An tratto se avvicina uno co 'na faccia brutta brutta che je fa:"Dammi tutto quello che hai" e l'amico de l'amico mio je fa: "Guardi non ho niente". Ma er brutto ceffo nun je credeva e j'ha detto: "E dai, fammi vedere il portafogli". Così quello l'ha aperto e veramente nun c'erano manco 5 euri. Allora er brutto ceffo s'è 'mpietosito e mettendogli una mano sulla spalla je fa: "Vabbè, andiamo al bar, te lo offro io il caffè!" :)
Risposta 7: Sandokan
Hahahah oddio questa è fortissima! :D
Dubito però che fosse un camorrista, ma comunque uno spasso!
Risposta 8: Dolly
Hahahah che mito! Ma a Napoli anche le forze dell'ordine sono molto umane. Una volta un mio amico, fermato da una volante dei carabinieri in piena estate, è stato ripreso dal brigadiere perché non aveva la cintura di sicurezza.
- La prego, Signor Brigadiere, non mi faccia la multa
- Ma Signor Esposito, Lei non stava rispettando il limite di velocità e per di più non indossava nemmeno la cintura di sicurezza!
- Ha ragione, Signor Brigadiere, ma sa, con questo caldo - e poi toccandosi la pancia - e con questo peso davanti, la cintura è veramente una tortura.
Il Brigadiere lo guardò dritto negli occhi, poi dette un'occhiata alla sua pancia che era di gran lunga più grande di quella del mio amico e disse:
- Eh a chi lo dice... va bene, su, vada vada! :)
Risposta 9: Sandokan
Mi state ammazzando :'D
Risposta 10: Il Marchese
Noi arrivamo dove la Mafia non riesce! :P

6 feb 2015

Sandokan. La Palermo della mia giovinezza



Che cos'era la Mafia per un ragazzo nato e vissuto a Palermo negli anni del buio? 

Oggi è facile a dirsi dopo che è stato tutto scritto, documentato e raccattato, dopo che i buoni e i cattivi sono già saliti agli onori delle cronache nazionali. Ma negli anni Ottanta? Che cos'era la Mafia? Il resto del mondo la conosceva come il nemico del commissario Cattani, il protagonista de La Piovra, la celebre serie televisiva che piaceva a tutti tranne me. Mi hanno sempre dato noia i luoghi comuni, pertanto mi sono sempre rifiutato di guardarla, fosse anche una sola puntata. "Corrado Cattani, (Milano, 19 Maggio 1947 - Milano, 20 Marzo 1989) è un personaggio immaginario" è quanto riporta Wikipedia. Capirete quanto potesse fregarmene della fiction in una Palermo dove Cosa Nostra era sempre dietro l'angolo.

La Mafia fu il primo morto ammazzato per strada che vidi da bambino. Perse la vita mentre stavo sul balcone intento a tracciare traiettorie indefinite e un po' spericolate con la mia macchinina. Poi una frenata brusca, un "pam pam" e delle urla. In tanti si precipitarono, accorrendo sul luogo del misfatto. L'accaduto destò talmente tanta curiosità che il balcone di casa mia, in un batter d'occhio, venne affollato da tanta gente la quale, sfruttando la posizione vantaggiosa, si disposte sulla ringhiera. Erano i grandi.
- E' la Mafia - disse qualcuno.
- Ma no! Non si sarà sentito bene ed è caduto a terra - si affrettava a correggerli uno di loro.
- Sarà stato un malore! Povera anima - rimarcò un altro. Poi ricordo mio padre che, venendomi incontro con fare minaccioso, disse:
- Tu, torna subito dentro casa. Non si guarda la gente che sta male!
Il suo ragionamento non faceva una piega anche se non capivo perché. C'era da fidarsi comunque, tra tutti i grandi, papà era il più importante e la sua autorità dettava legge. In quanto a me potevo rinchiudermi solo in un momento di vergogna, ne avevo combinata un'altra delle mie. Avevo visto la Mafia, uno che sentendosi male era stramazzato a terra. Un malore. Quando imparai il significato di questa parola non fui più troppo sicuro che si trattasse di questo e, che le mie ragioni non fossero del tutto infondate, lo appresi tramite il Giornale di Sicilia qualche anno dopo in età scolare.

La Mafia era un tizio tracagnotto e nerboruto che vidi da ragazzo in piena notte: tagliava un albero sotto casa mia per parcheggiare un camion. Qualcuno si svegliò per il baccano, ma nessuno fiatò. Eppure quante ne avevano dette a me quei pomeriggi in cui, dopo aver fatto i compiti (quando li facevo), mi ero recato giù in cortile a dare quattro calci a un pallone mezzo sgonfio:
- Hey tu! - urlava la signora del dal quarto piano - smettila con quel pallone sul muro! Se ne cade l'intonaco.
Il nostro condominio andava rispettato. Così, per onore del rispetto, decisi di scrivere una bella lettera al Giornale di Sicilia denunciando l'accaduto. Da quel giorno tutti nel quartiere, anche quelli che non avevo ancora avuto il piacere di incontrare, sapevano tutto su di me e della mia macchina con relativa targa. Sebbene mi fossi comportato correttamente e avessi la coscienza pulita, ero sulla bocca di tutti e non certo per note di merito sulla mia persona. La Mafia, infatti, decise di far valere le proprie ragioni e mi venne a cercare per chiarire la questione. Scontai la mia impudenza con una pistola puntata dritto nella pancia. 'A meggiu parola è chidda ca 'un si dici. 
Di parole invece ne ebbe da dire la mia ragazza. - Sei troppo mollo - disse. E mi lasciò. Credo che intendesse dire molle, ma comunque. Avevo capito cos'era la Mafia e anche che genere di persona fosse la mia ex.

Intanto crescevo e la Mafia diventava un affare sempre più complicato. Il 25 Novembre 1985 un'auto dei carabinieri che faceva da scorta all'Alfetta blindata del giudice istruttore Paolo Borsellino, sbandando, ha falciato la folla che attendeva l'autobus alla fermata, in pieno centro a Palermo. Fu una tragedia incredibile. Due giovani studenti, Biagio Siciliano e Maria Milella, persero la vita. Una ventina erano i feriti. Qualcuno iniziò ad inveire contro i tutori dell'ordine al grido di 'assassini', ma ben presto la vicenda prese una piega diversa e ricondotta alla ragione: i magistrati sottoposti a particolari protocolli di sicurezza non conducono una vita normale e questa pressione sulle loro vite testimoniava il clima di violenza che si respirava a Palermo durante quegli anni. Dunque anche stavolta la Mafia aveva le proprie responsabilità, così come ne aveva per l'omicidio di Claudio Domino, un ragazzino di 11 anni, ucciso con un colpo di pistola sulla fronte dopo essere stato adescato. Certo non mancò l'indignazione, ma non durava a lungo, tutto si esauriva nel giro di poche settimane, tanto i morti non avevano parola. Così fu per molti anni anche per certe personalità come Costa, La Torre, Dalla Chiesa e Zucchetto. Tutti, uno dopo l'altro, caddero e la morte si portò le loro parole con sé.
Tuttavia la morte non riuscì a trattenersi quelle di Giovanni Falcone, colui che più di tutti ci aveva raccontato della Mafia, di come agiva, pensava e comunicava, evidenziandone forze e debolezze. Falcone ne parlava come fenomeno umano, fatto di regole, di patti rispettati o infranti, di persone e del loro ergersi al rango di uomini d'onore. Dopo la sua morte, quella voce si cristallizzò nelle nostre coscienze riecheggiando più forte che mai. Il boato della strage di Capaci ci aveva sì gettato nella cupa disperazione, ma da allora tutto cominciò a parlare di lui e per lui. Si temeva per Borsellino, per il nostro sindaco Orlando, che tale era rimasto anche quando non ricoprì il ruolo di primo cittadino, e anche per la nostra vita. Eppure la rabbia stava innescando una sorta di ribellione che cominciò a serpeggiare dentro noi, gente offesa e mortificata da un inaccettabile sfregio. Avevano ammazzato Giovanni Falcone, uno dei pochi ad aver dato un indirizzo umano, morale e concreto a questa guerra alla quale pochi osavano prendervi parte sul serio. 
Non ci fu il tempo per sedimentare lo sdegno e convertirlo in azione risolutrice. Un altro boato squarciò la città. Un botto enorme, una dannatissima esplosione che la travolse sconvolgendo tutto ancora una volta. - Qui siamo a Beirut - diceva un ragazzo. Ma era via D’Amelio, a due passi da casa mia. Ci abitava un mio amico. Avrei voluto chiedere notizie. Ma come? Non c'erano mica i telefonini. Solo quelle cabine a gettoni, tutte intasate. Quello di Borsellino non fu omicidio, fu guerra aperta con tanto di bombe e tritolo in città. 
- E' finito tutto - diceva Caponnetto con quella voce affranta, distrutta dal dolore. Era la nostra voce, quella della nostra sconfitta. Tuttavia, sotto le carcasse di auto, dei detriti di muri e finestre, le ceneri di via D'Amelio covavano una rabbia feroce contro lo Stato che non aveva mai spalleggiato efficacemente i propri servitori più fedeli e che mai si era schierato contro quella parte di Palermo la quale, malgrado tutto, stava con i mafiosi, contro chi aveva davvero umiliato la città e gettato fango sull'interna nazione.

Palermo subì, inoltre, un ulteriore schiaffo: girava voce che i funerali degli uomini della scorta di Borsellino sarebbero stati vietati alla cittadinanza. A presenziarvi ci sarebbero stati tutti i politici, ignavi e traditori, gli stessi che il giorno prima avevano voltato la faccia e le spalle al nostro Giudice. Il giorno dei funerali l’accesso alla Cattedrale era protetto dai cordoni delle Forze dell’Ordine, eppure guardando negli occhi di quei poliziotti se ne scorgevano i sentimenti. Anche loro si sarebbero uniti  alla folla in un unico grande corteo, dove uomini semplici e perbene avrebbero gridato giustizia, accomunati da quel sentimento di paura misto a rabbia e frustrazione. Invece quei ragazzi si trovavano dall'altra parte ad eseguire gli ordini di uno Stato che non ci ascoltava. L'ordine era di tenerci lontano dalle salme di uomini e donne che per noi avevano dato la vita. 
In quell'atmosfera che mai prima d'ora si era vista a Palermo, ero lì con la mia gente in prima fila. Accanto a me una signora sulla cinquantina. Ci scambiavamo cenni col nostro fare siculo ed in breve, insieme a tutti gli altri, fu come elaborare una strategia comune. Indietreggiammo due passi, come se volessimo andare via, per poi caricare tutti insieme con tutta la forza che avevamo in corpo. Eravamo tantissimi. Sfondammo il primo cordone di polizia e poi, via, di corsa verso la Cattedrale. Era l'avanzare epico di un corteo rabbioso e lacrimante. Scavalcai il muro e mi sentivo come un velocista diretto verso un traguardo da raggiungere al fotofinish. Ma la mia era una vittoria arresa, come quella di tutti. Soltanto la disperazione mi dava la forza e, non so come, raccolsi le energie per sfondare un secondo cordone. Così mi ritrovai in zona giornalisti, proprio al cospetto dell'entrata della Cattedrale. Vedendomi, i cronisti cominciarono ad assalirmi: volevano che io, quel giovane ragazzo, dicessi qualcosa di forte da gettare in pasto al mondo intero, parole che il giorno successivo scrissero loro per me. A nome mio. Mi voltai per un istante, dietro di me due ragazzi si abbracciavano piangendo. Poi rivolsi ancora una volta il mio sguardo verso l'entrata. Venne allo scoperto Gianfranco Fini e fu immediatamente travolto dalla folla. Era l'unico ad aver avuto il coraggio di uscire fuori dalla porta principale. Ai miei occhi godrà di un credito immenso, soltanto per questo, nonostante tutto. Questi i ricordi che custodisco di quegli anni e che ancora oggi albergano nella mia testa come candele accese in eterno. 

Negli anni a venire, Palermo ridisegnò la toponomastica. Totò u curtu viveva accanto al mio posto di lavoro, Bagarella nel palazzo sopra la mia gelateria preferita. L’Albero Falcone divenne luogo d’appuntamenti e meta turistica, così come via D’Amelio. Nacque una nuova fratellanza tra cittadini, poliziotti e militari dei Vespri Siciliani. Scoppiò la Primavera palermitana, e stavolta fu un bel boom, esplose la parte bella e sana della città anche se la Mafia non è mai andata via e la storia, come tutti sapete, è andata avanti. 
Un tale Gioacchino Basile, aveva aperto un negozietto di scarpe ad un isolato da casa mia. Sindacalista della FIOM CGIL, aveva perso il lavoro e la tessera sindacale per aver denunciato le compromissioni mafiose nei cantieri navali. Il suo negozio era sempre vuoto, la gente aveva paura di avvicinarsi. Sapevo del suo amore per la lettura e così, superata la timidezza, comprai un libro e glielo recapitai di persona. Fu un incontro senza parole, quasi muto, carezzato dal silenzio e l'emozione. Ci abbracciammo e lo ringraziai per il coraggio. Poco tempo dopo il negozio chiuse e lui venne inserito nel programma di protezione testimoni dello Stato.

1 feb 2015

Ransie, vita da streghetta - Oltre tutto c'è vita su Marte...





Vita su marte?

E' una piccola storia dannata
per la ragazza con i capelli da topo
ma sua madre sta gridando "no"
e suo padre le ha detto di andarsene
ma il suo amico non si è visto
adesso lei cammina nel suo sogno sommerso
verso il posto con la visuale migliore
ed è presa dallo schermo d'argento
ma il film è una tristissima noia
perché l'ha vissuto dieci volte o più
potrebbe sputare negli occhi dei cretini
quando le chiedono di concentrarsi

Marinai che lottano nella sala da ballo
Accidenti!
Guarda quei cavernicoli che vanno
E' lo show più stravagante.
Dai un'occhiata all'Avvocato
che inveisce sull'uomo sbagliato
caspita, mi chiedo se saprà mai
che è nello spettacolo di punta.
C'è vita su Marte?

E' sulla fronte torturata dell'America
che Topolino ha allevato una mucca
Ora gli operai scioperano per la fame
perché Lennon è di nuovo in vendita
guarda i topi in milioni di orde
da Ibiza alle Norfolk Broads
Rule Britannia è stato messo al bando
per mia madre, il mio cane e i clown
ma il film è una tristissima noia
perché l'ho già scritto dieci volte o più
sta per essere riscritto
e ti chiedo di concentrarti

Marinai che lottano nella sala da ballo
Accidenti!
Guarda quei cavernicoli che vanno
E' lo show più stravagante.
Dai un'occhiata all'Avvocato
che inveisce sull'uomo sbagliato
caspita, mi chiedo se saprà mai
che è nello spettacolo di punta.
C'è vita su Marte?


Commento 1: Momi
e tutto questo vagare con la mente non me la conta giusta...
Risposta 1: Ransie
oh tranquilla, ti manderò una bella cartolina :)
Risposta 2: Momi
ci conto eh!
Risposta 3: Ransie
:*

Commento 2: skianto
Ha uno sguardo che cattura
Risposta 1: Ransie
Eh già
Risposta 2: skianto
interessante, i suoi difetti sono i suoi punti di forza
Risposta 3: Ransie
Eh già
Risposta 4: skianto
si è incantato il disco?
Risposta 5: Ransie
Eh già
Risposta 6: skianto
Stupida!
Risposta 7: Ransie
Eh già
Risposta 8: skianto
vabbè ti saluto
Risposta 9: Ransie
Eh già

Commento 3: Sandokan
Ma c'è davvero vita su Marte secondo te?
Risposta 1: Ransie
Vi farò sapere :)

Commento 4: Astro Boy
Chissà, magari conoscerai tanti bei marziani su Marte
Risposta 1: Ransie
Mi sembra il minimo. Ne conosci qualcuno? Sai, i primi tempi dovrò sicuramente ambientarmi...
Risposta 2: Astro Boy
Veramente no
Risposta 3: Ransie
Che razza di Astro Boy sei? :D
Risposta 4: Astro Boy
Hahaha hai ragione! :D

Commento 5: Prince Johnny
Mi raccomando, spedisci una cartolina anche a me!
Risposta 1: Ransie
Ma certamente :)

Commento 6: Kimika
Ascoltavo questa canzone proprio l'altro giorno
Risposta 1: Ransie
Cresci bene, bambina mia :)

Commento 7: Il Marchese
Secondo me c'ha dato troppo de trucco
Risposta 1: Ransie
E' un effetto speciale
Risposta 2: Il Marchese
C'hai ragione, me fa un certo effetto! :)
Risposta 3: Ransie
Cioè?
Risposta 4: Il Marchese
Er triangolo no...
https://www.youtube.com/watch?v=Ej9__NTLgAc
Risposta 5: Ransie
ah per quello! Lui non è il mio tipo comunque ^^

Commento 8: SemplicementeIo
La canzone è stupenda... bruttino lui!
Risposta 1: Ransie
Non mi toccare Bowie! >:(
Risposta 2: SemplicementeIo
ok, ma a patto che mi porti su Marte con te
Risposta 3: Ransie
Non c'è problema! Solo andata ovviamente ;)
Risposta 4: SemplicementeIo
Ovviamente